Si è tenuto ieri a La Valletta il vertice dei ministri dell’Interno di Italia, Germania, Francia e Malta, insieme ai rappresentanti della presidenza finlandese del Consiglio Ue e della Commissione europea. Tra i punti sul tavolo: la rotazione volontaria dei porti per accogliere i migranti; la redistribuzione automatica; l’accoglienza di tutti o solo dei rifugiati; i rimpatri. La distribuzione che segue all’accoglienza in prima battuta è uno dei nodi poiché occorrerà un’intesa sull’automatismo di procedura. A tale riguardo Germania e Francia hanno espresso la loro eventuale disponibilità a prendere un quarto del totale dei migranti che arrivino in porto. Ad oggi, i “Paesi volenterosi”, oltre quelli riuniti a La Valletta, sarebbero Spagna, Portogallo, Lussemburgo, Grecia, Croazia e Irlanda.
In riferimento alla rotazione dei porti, sono state ipotizzate sanzioni per i Paesi non aderenti alla coalizione dei “volenterosi”. Una scelta di carattere politico da analizzare e da realizzare a medio termine. La Francia ha poi dato la propria disponibilità a prendere un quarto dei migranti soccorsi, ma non quelli economici. Nel protocollo di discussione è stato ipotizzato, inoltre, un impegno molto più marcato da parte dell’Unione europea. Per quanto riguarda i rapporti col nuovo governo italiano “stanno migliorando – ha detto ai giornalisti il ministro dell’Interno maltese Michael Farrugia”.
“C’è la volontà e c’è un modo – ha aggiunto Farrugia […]. Tutto dipende dalla discussione. Ci saranno alcune questioni politiche su cui dobbiamo decidere subito. Ma questo è solo un primo passo. Sarà una direzione politica che eventualmente dovremo presentare l’8 ottobre a Lussemburgo al Consiglio Affari interni e speriamo di convergere su una proposta comune che dovrà essere accettata da tutti gli altri Paesi, che potranno volontariamente partecipare al processo di sbarchi e relocation. Non posso dire al 100 per cento che avremo successo, ma l’intenzione di noi quattro è quella di arrivare ad una conclusione”.