Roma, 1 dic. (askanews) – Si svolto, presso la “Sala Capranichetta” dell’Hotel Nazionale, l’evento “Miopia pediatrica: sfide attuali e opportunit future”, organizzato da Edra con il supporto non condizionante di Santen. Un incontro che aveva come obiettivo quello di richiamare l’attenzione sull’emergenza rappresentata dalla miopia nei bambini. Ne ha parlato cos il professor Luca Buzzonetti, Responsabile UOC Oculistica dell’Ospedale Pediatrico Bambino Ges di Roma: “La sfida pi grande quella di sensibilizzare rispetto al tema della miopia e dei rischi che la miopia patologica pu comportare in termini clinici e dei costi che pu determinare, sia in termini personali che proprio economici. Quello che ci proponiamo, di far capire che esistono delle opzioni terapeutiche che consentono di contenere la progressione della miopia e quindi di limitare tutti i problemi che altrimenti possono manifestarsi”.
Una condizione in forte crescita, che ha inevitabilmente impatti clinici ed economici di un certo rilievo. Ne sono conferma le parole di Aldo Vagge, Responsabile Oftalmologia Pediatrica Policlinico San Martino di Genova: “Quello che vogliamo affrontare il fatto di convincere l’opinione pubblica che la miopia non solo portare un paio di occhiali, ma la miopia di fatto potenzialmente una patologia dell’occhio. Giusto per dare qualche dato possiamo dire che si stima che entro il 2050 un soggetto su due sar miope e quindi avremo un 10% di miopi elevati e nel 50-75%, questi miopi elevati avranno una miopia patologica, cio una vera e propria patologia dell’occhio, che pu diventare anche causa di cecit e di ipovisione”.
Sono emersi i problemi dell’attuale presa in carico della miopia pediatrica, che vanno dall’assenza di programmi di screening scolastico alla scarsa consapevolezza da parte delle famiglie. Ha parlato in merito l’onorevole Matteo Rosso, Responsabile del Dipartimento Nazionale Sanit di Fratelli d’Italia: “L’evento davvero molto importante perch noi dobbiamo pensare alla prevenzione soprattutto, rivolgendoci ai bambini in et pediatrica. Dobbiamo pensare, lo dico da medico prima di tutto, che quello che oggi gli insegniamo e li aiutiamo a evitare come errori, aiuter in futuro. Io penso, per esempio, al tempo libero. Oggi troppo tempo libero dei ragazzi viene trascorso su tablet, su telefonini, su piccoli schermi. Quando ero ragazzo io non si pensava a questo. Quanti errori ho fatto? Per quanto tempo non ho usato gli occhiali? Perch gli occhiali vuol dire tante volte, per un ragazzo, adattarsi a volte ad una disinclusione sociale. E allora non li usavo e ho perso tante diottrie. Cerchiamo di educarli, di fargli capire quanto importante. Io sono qua come istituzione, ma anche come medico, per essere di aiuto dove posso per i nostri piccoli pazienti”.
Servono quindi delle linee guida nazionali, un registro dedicato e modelli organizzativi pi strutturati. La recente autorizzazione europea dell’atropina 0,01%, apre in questo senso una nuova fase nella gestione clinica di questo problema, cos da tutelare le future generazioni.

