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sabato, 18 Ottobre, 2025
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Morto Giovanni Cucchi, il padre di Stefano e Ilaria

Roma, 18 ott. (askanews) – E’ morto Giovanni Cucchi, il padre di Stefano e di Ilaria. Aveva 77 anni ed era malato da tempo. A rendere noto il fatto è stato l’avvocato Fabio Anselmo, con un post su Facebook. “Ci sono parole che non si dimenticano, che restano incise anche quando le voci che le hanno pronunciate si spengono. Da oggi purtroppo Giovanni Cucchi, padre di Stefano, non c’è più. Molti – troppi – hanno scritto e detto che a Giovanni non fregava nulla di suo figlio, che lo avesse abbandonato, che Stefano fosse solo. Lo hanno fatto per anni, per giustificare l’ingiustificabile, per infangare una famiglia già distrutta dal dolore. Eppure, quella verità costruita a tavolino è crollata davanti a un’aula di tribunale, quando Giovanni ha letto la lettera che Stefano gli aveva scritto due anni prima di morire”. In quella lettera Stefano Cucchi da un treno per Tarquinia, “dove stava andando a festeggiare il compleanno del padre: ‘Caro papà, ti sto scrivendo sul treno, quel treno che tante volte ho preso per la disperazione e non mi portava mai a destinazione. Beh, adesso questo treno mi porta da te, forse la persona più importante della mia vita’. E ancora: ‘Dopo tante battaglie e scontri, finalmente ci siamo ritrovati, io con una nuova e inaspettata voglia di vivere e di fare grandi cose, come neanche immaginavo mesi fa. Tu che sei così grande, un costante punto di riferimento, un uomo che forse non ha mai smesso di credere in me, forse l’unico. Un padre che amo, che ha sofferto, e che io ora non voglio più che stia male. Capisci? La vita comincia ora. La nostra’”.

L’avvocato Anselmo poi spiega: “Giovanni, mentre leggeva davanti alla Corte quelle righe, tremava. La voce si spezzava, ma non si fermava. In quell’aula si è sentito il silenzio pesante di chi, per anni, ha accusato quella famiglia di menefreghismo, di vergogna, di ipocrisia. Quelle parole, semplici, umane, limpide, hanno distrutto anni di odio, menzogne e depistaggi. A chi ha scritto che Giovanni ‘non c’era’, a chi ha detto che ‘se lo meritava’, a chi ancora oggi commenta senza sapere: leggete questa lettera. È la voce di un figlio che amava suo padre. Di un ragazzo che voleva vivere, non morire in una cella. Di una famiglia che non ha mai smesso di esserci. Giovanni – dice ancora Anselmo – con la tua voce hai dato voce a tuo figlio. Grazie per la tua forza”.”Sempre presente a ogni udienza , composto a capire il perché della morte di tuo figlio a chiedere giustizia sempre con garbo… Riposa in pace Giovanni. Forza Ilaria Cucchi”. Così scrive su facebook il carabiniere Riccardo Casamassima, supertestimone nel processo sui depistaggi seguiti alla morte di Stefano Cucchi. Il post del militare è accompagnato dalla foto di Giovanni Cucchi che abbraccia il figlio.