Roma, 31 dic. (askanews) – I droni lanciati lunedì scorso contro la residenza del presidente russo Vladimir Putin sono decollati dalle regioni di Sumy e Chernihiv, nel nord-est dell’Ucraina. “Verso le 19:20 del 28 dicembre 2025, unità delle truppe radio-tecniche delle Forze aerospaziali hanno rilevato un attacco aereo da parte di velivoli senza pilota operanti a quote estremamente basse dai territori delle regioni ucraine di Sumy e Chernigov”, ha detto il generale Alexander Romanenkov delle Forze aerospaziali russe in una conferenza stampa riportata dalle agenzie di stampa russe.
Kiev ha negato di aver lanciato l’attacco.
“La struttura dell’attacco, il numero degli asset aerei coinvolti e le loro azioni dalle direzioni sud, sud-ovest e ovest direttamente nella zona della residenza del presidente russo nella regione di Novgorod confermano in modo inequivocabile che l’attacco terroristico del regime di Kiev è stato mirato, attentamente pianificato e ha avuto un carattere stratificato”, ha aggiunto Romanenkov, precisando che non ci sono state vittime nè danni.
Stando a un video della Difesa russo riportato dalle agenzie, le forze ucraine hanno usato droni Chaklun-V e l’analisi dei velivoli abbattuti ha fatto emergere che uno dei 91 velivoli abbattuti aveva una testata con una carica esplosiva di sei chilogrammi.

