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Mozione di sfiducia, Santanché: non mi sento sola né nel governo né nella nazione. Mi difenderò nel processo

Roma, 25 feb. (askanews) – “Non mi sento sola e ringrazio i tanti colleghi che sono qui al mio fianco, io non mi sento sola neanche nella nostra nazione, perché nella battaglia per il garantismo con me c’è la maggioranza degli italiani”. Lo ha detto la ministra del turismo, Daniela Santanchè, nel suo intervento alla Camera per il voto sulla mozione di sfiducia nei suoi confronti presentata dalle opposizioni. Mozione che “riguarda fatti, tutti da verificare, antecedenti al mio giuramento da ministro” ha detto  Santanchè durante il dibattito alla Camera. “Ribadisco il impegno nei confronti delle istituzioni e il rispetto per la magistratura”, ha aggiunto Santanchè precisando che nel procedimento che la vede imputata per false comunicazioni sociali “non mi vengono contestate falsità di natura materiale”. Quanto invece all’accusa di truffa aggravata all’Inps per il presunto uso improprio della cassa integrazione Covid “il mio coinvolgimento nella vicenda si è limitato a decidere di accedere a tale beneficio a tutela della salvaguardia dei lavoratori e dei loro posti di lavoro. Ho fiducia nella magistratura, vedremo il prosieguo”.  “La gogna mediatica è un ergastolo che non scompare, un ergastolo mediatico, fine pena mai”, ha detto la ministra, avvertendo: “In caso di rinvio a giudizio nel processo per truffa all’Inps “farò una riflessione perché è giusto che io la faccia per valutare le dimissioni. Lo farò da sola, senza paventati ricatti o pressioni. Sarò guidata dal rispetto per il presidente del Consiglio Giorgia Meloni, della maggioranza, e per amore del mio partito, per cui certo non vorrei mai diventare un problema ma essere una risorsa”.

“L’onorevole Baldino mi accusa di conflitto di interessi” ma questa accusa arriva dal M5s che “ha fatto della mancanza di merito e dell’incompetenza una squadra di governo”, “io credo nel merito e della competenza e ritengo che essere competenti non sia una colpa”, ha proseguito la ministra del turismo.  Sono dieci i ministri presenti in aula alla camera in occasione del voto sulla mozione di sfiducia alla Santanchè. Mentre la ministra interviene in replica, tra i banchi del governo la fila dei ministri è gremita: ci sono il ministro per i rapporti con il Parlamento, Luca Ciriani, la ministra per le riforme Elisabetta Casellati, il ministro della salute Orazio Schillaci, la ministra dell’università Anna Maria Bernini, la ministra della famiglia Eugenia Roccella, il ministro per gli affari regionali, Roberto Calderoli, il ministro per l’istruzione Giuseppe Valditara, il ministro dello sport Andrea Abodi, il ministro per la cultura Alessandro Giuli, il ministro per gli affari europei Tommaso Foti. Nella fila inferiore i sottosegretari Valentino Valentini, Paola Frassinetti e Luigi d’Eramo.

“Mi difenderò nel processo mostrando difficoltà nel periodo del covid”, ha detto Santanchè, intervenendo durante la la discussione in corso alla camera sulla mozione di sfiducia presentata nei suoi confronti dalle opposizioni, sottolineando: “non ho nulla da temere, ci vedremo in tribunale. Non ho nulla da nascondere”, ha sottolineato, aggiungendo: “Guardate che io non ho nessun
problema, sì ho una collezione di borse, mio padre diceva che si ruba solo quello che si nasconde e io non ho nulla da nascondere. Io sono la prima e la più lucida a capire che per voi io sono l’emblema di ciò che detestate, lo rappresento plasticamente. Per un concetto che magari è solo il mio, che voi non volete combattere la povertà, volete combattere la ricchezza”.