Milano, 27 nov. (askanews) – L’imprenditore Francesco Gaetano Caltagirone, il numero uno di Delfin, Francesco Milleri, e l’AD di Mps, Luigi Lovaglio, sarebbero indagati dalla Procura di Milano per le ipotesi di reato di “aggiotaggio” e di “ostacolo alle Autorità di vigilanza” per aver – secondo gli inquirenti – concordato l’Ops con la quale il Monte ha conquistato il controllo di Mediobanca. Lo scrive il Corriere della Sera nell’edizione online.
Anche il gruppo Caltagirone e la holding della famiglia Del Vecchio, come persone giuridiche, sarebbero indagate sulla responsabilità amministrativa degli enti per reati commessi dai vertici nell’interesse aziendale. L’accordo (non dichiarato al mercato in violazione delle regole) per la scalata a Mediobanca, scrive il Corriere.it, sarebbe stato celato anche ai controllori Consob, Bce e Ivass, e avrebbe comportato il coordinamento, oltre che degli acquisti nel 2024 di una quota di azioni Mps cedute a fine 2024 dal Mef, anche degli acquisti di azioni di Mediobanca, fino a violare l’obbligo normativo di lanciare sull’istituto una Opa, una volta raggiunta e superata congiuntamente la quota del 25% di Piazzetta Cuccia.

