Milano, 2 dic. (askanews) – Sono proseguite anche oggi le vendite in Borsa su Mps, sotto pressione da giovedì con la notizia dell’inchiesta della Procura di Milano sulla scalata a Mediobanca che vede indagati l’AD Luigi Lovaglio, Francesco Gaetano Caltagirone e Francesco Milleri con le ipotesi di reato di aggiotaggio e di ostacolo alle Autorità di vigilanza. Le azioni del Monte hanno perso un altro 3,7%, maglia nera tra le blue chip di Piazza Affari, scendendo a 7,626 euro, sui minimi da circa un mese. Dalla chiusura del 26 novembre, il titolo ha perso oltre il 12%.
Per venerdì 5 dicembre è stato convocato il cda dell’istituto senese, il primo dopo la notizia dell’indagine. Sul tavolo le carte dell’inchiesta, con l’AD Lovaglio che dovrebbe riferire ai consiglieri la propria strategia difensiva. La banca, che non risulta indagata ai sensi della legge sulla responsabilità amministrativa degli enti, fin da subito di è detta fiduciosa “di poter fornire tutti gli elementi a chiarimento della correttezza del proprio operato”, manifestando “piena fiducia” nelle Autorità competenti e confermando “completa collaborazione”.
Mps, che ha superato l’esame Bce sul capitale con il Cet1 al 16,9%, ampiamente superiore a requisiti, è anche al lavoro sull’aggregazione con Mediobanca: come richiesto dalla Bce al momento dell’autorizzazione all’offerta, Mps, infatti, entro sei mesi dalla data di acquisizione del controllo di Piazzetta Cuccia – quindi entro marzo – deve presentare il piano che dovrà prevedere indicazioni dettagliate sulla conformazione delle attività del nuovo gruppo, nonchè, tra le altre cose, il futuro di Mediobanca in Borsa.

