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martedì, 29 Luglio, 2025
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Munich Re: in I sem danni da catastrofi naturali calati a 131 mld

Roma, 29 lug. (askanews) – Nella prima metà del 2025 le catastrofi naturali hanno causato perdite complessive per circa 131 miliardi di dollari, in netto calo dai 155 miliardi nello stesso periodo dell’anno precedente (al netto dell’inflazione). Di queste 80 miliardi di perdite erano assicurate, in questo caso invece in crescita dai 64 miliardi un anno prima. Lo riporta Munich Re nel suo ultimo resoconto semestrale.

Sia le perdite complessive che quelle assicurate sono state significativamente più alte rispetto alla media dei dieci anni precedenti e dei 30 anni precedenti: sempre al netto dell’inflazione rispettivamente 101 e 79 miliardi (10 e 30 anni), e perdite assicurate per 41 e 26 miliardi.

Secondo la società le perdite assicurate nel primo semestre 2025 sono state le seconde più alte nel primo semestre di qualsiasi anno dall’inizio dei registri nel 1980. Solo nella prima metà del 2011 le perdite assicurate sono state ancora più elevate, a causa del grave terremoto e del distruttivo tsunami in Giappone.

Le catastrofi meteorologiche hanno causato l’88% dei danni complessivi e il 98% dei danni assicurati, mentre i terremoti hanno rappresentato rispettivamente il 12% e il 2%.

Sul dato dei primi sei mesi incidono i terribili incendi che hanno devastato l’area di Los Angeles, che tuttavia sono stati anche circondati da feroci polemiche nei mesi passati per la disatrosa gestione dell’emergenza da parte delle autorità locali, anche per l’impreparazione e il rifiuto di utilizzare risorse idriche pure disponibili per spegnere i roghi e prevenirli.

Secondo Munich Re i roghi nella metropoli californiana hanno causato 53 miliardi di dollari di danni, di cui circa 40 miliardi assicurati. Tra i maggiori disastri del semestre vengono citati anche il terremoto di Myanmar e un ciclone tropicale in Australia.

Secondo Thomas Bluck, del Cda di Munich Re “il modo migliore per evitare perdite è implementare efficaci misure preventive, come la costruzione di edifici e infrastrutture più robuste per resistere meglio ai disastri naturali. Tali precauzioni possono contribuire a mantenere premi assicurativi ragionevoli, anche nelle aree ad alto rischio. E, soprattutto: per ridurre l’esposizione futura, non dovrebbero essere consentiti nuovi edifici nelle aree ad alto rischio”.

Per l’Europa, nonostante le numerose catastrofi meteorologiche, le perdite complessive sono rimaste al di sotto dei valori dell’anno precedente, con circa 5 miliardi di dollari, di cui più della metà assicurati. La catastrofe naturale più costosa nella prima metà dell’anno è stata una serie di temporali con grandine che ha colpito Francia, Austria e Germania a giugno. Le compagnie di assicurazione hanno pagato sinistri per un totale di circa 0,8 miliardi di dollari, con perdite complessive pari a 1,2 miliardi di dollari.

Nel cantone svizzero del Vallese, il 28 maggio una grave frana nella valle Loetschental è iniziata dal Kleines Nesthorn, una vetta di oltre 3.300 metri sul livello del mare. Milioni di tonnellate di detriti e ghiaccio provenienti dal ghiacciaio della Betulla sono precipitati a valle. Il villaggio di Blatten, che era stato evacuato prima della frana, è stato quasi completamente sepolto. Secondo Munich Re queste frane si verificheranno con maggiore frequenza, poiché il riscaldamento globale provoca lo scioglimento dei ghiacciai e il disgelo del permafrost, rendendo sempre più instabili i pendii e le pareti rocciose delle montagne.