La sede storica del museo, aperto negli anni ‘50, rimarrà chiusa per almeno sei mesi. In questo periodo verranno realizzati parte dei lavori di restauro, interamente finanziati da numerosi donatori stranieri. La Comunità ebraica di Venezia è riuscita a vincolare i fondi a un importante progetto di rilancio dell’area del Ghetto, insieme a un prestigioso progetto di restauro delle Sinagoghe e dell’area museale firmato dallo studio di architettura Apml di Venezia, con il supporto di Ronald Lauder, la Leon Levy Fondation, Save Venice, World Monuments Found, la famiglia Rothschild nei suoi rami inglese, francese e svizzero, Venice in Peril e altri.

Nella sede temporanea del museo, insieme al personale specializzato CoopCulture che da trent’anni si prende cura del museo del Ghetto di Venezia, ci sarà un ricco bookshop aperto al pubblico ed una offerta museale per raccontare da un lato gli aspetti salienti della religione ebraica; dall’altro la storia e la vita del ghetto di Venezia.

La chiusura temporanea del museo e delle sinagoghe così come fino ad ora conosciuti darà modo di scoprire altri luoghi all’interno del Ghetto. Sarà possibile, nel totale rispetto delle norme di prevenzione della pandemia da Covid19, prenotare visite guidate ai luoghi di culto, visite didattiche per le scuole da tenersi in alcuni casi anche nelle classi, visite guidate ai restauri, e, meteo permettendo, all’Antico Cimitero ebraico del Lido e al giardino segreto della scuola Spagnola.