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giovedì, 18 Dicembre, 2025
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Natale, identità e smarrimento dell’Occidente

Tra laicismo militante, rimozione delle radici cristiane e doppie morali: perché l’Italia e l’Europa rischiano di perdere se stesse proprio mentre il mondo entra in una fase sempre più instabile e violenta.

Chissà perché l’aria natalizia in Italia porta sempre, ogni volta, scompiglio e confusione. Proprio in questo periodo, sempre, il rigurgito di laicismo e del politicamente corretto diventano i protagonisti indiscussi in un tempo che dovrebbe essere di serenità e di bontà. E questo, lasciatemelo dire, quando abbiamo alle porte una guerra della quale non abbiamo ancora compreso la reale gravità, tanto che molti di noi sonnecchiano ancora e rincorrono l’ideale di un Paese smilitarizzato, senza le sufficienti deterrenze per affrontare una possibile situazione militarmente critica.

 

Illusioni pacifiste e rimozione della realtà

C’è infatti chi ancora crede, compreso qualche politico al governo, che Putin stia facendo gli interessi dei poveri russi oppressi e non rincorra nessun sogno di gloria, o voglia ricostruire la cara vecchia URSS. Ma torniamo al punto di partenza: l’avversione al Natale, al presepe, ai canti natalizi, alla libertà di preghiera.

Costituzione e libertà religiosa dimenticate

Mi rammarico del fatto che tanti italiani non conoscano la nostra Costituzione. Gli articoli 19 e 20 parlano chiaramente del diritto a professare liberamente la propria fede, e l’articolo 20 dice testualmente:

“Il carattere ecclesiastico e il fine di religione o di culto d’una associazione od istituzione non possono essere causa di speciali limitazioni legislative, né di speciali gravami fiscali per la sua costituzione, capacità giuridica e ogni forma di attività”.

Qualcuno si è chiesto se il provvedimento 284/2025 della Regione Emilia-Romagna sia costituzionale? Per me chiaramente non lo è. Ma da troppo tempo in Italia si emettono provvedimenti per tutelare la “sensibilità” altrui.

La sinistra delle minoranze e loblio del popolo

Criticamente punto il dito verso quella sinistra che sta tutelando solo le cosiddette “minoranze”, mettendo ancora una volta da parte famiglie, lavoratori, scuola, diritti delle donne. Ecco allora: via il crocifisso dai luoghi pubblici, non per la laicità dello Stato, ma per non turbare chi professa una fede diversa da quella cattolica; lo stesso dicasi per il presepe, l’albero di Natale, e così via.

Indignazioni selettive e umanità a doppio standard

In questo momento, con dispiacere e delusione, ho davanti agli occhi l’italietta che si indigna e scende in piazza, mettendola letteralmente a ferro e fuoco, per il popolo palestinese – e me ne diranno di tutti i colori – ma che poi resta indifferente di fronte ai continui massacri di cristiani in Africa e nel mondo, all’uccisione di uomini, donne, vecchi e bambini ucraini perpetrata dal regime di Putin, alla situazione delle donne in Afghanistan, Iran, Iraq.

Eppure, cari miei, la carne è carne dovunque e sempre. La violenza e la morte sono uguali ovunque, e non si può pensare a un’umanità di serie A e a un’altra di serie B, come purtroppo facciamo.

Radici smarrite e futuro in pericolo

A volte penso che ci lasciamo trascinare dalle mode e non riusciamo più a pensare con la nostra testa, e ancora di più con il cuore. Non condivido la politica di Trump, ma su una cosa forse ha ragione: tra vent’anni l’Europa culturalmente non esisterà più, l’Occidente non esisterà più, perché non crediamo più nei valori fondanti della nostra cultura, non riconosciamo le radici cristiane dell’Europa e siamo caduti in un imbarbarimento culturale e sociale senza precedenti, di cui le cronache sono piene.

Per questo sarebbe ora di tornare a pensare con la nostra testa. Sarebbe ora di cominciare a prendere seriamente in considerazione il nostro futuro e quello dei nostri figli, per non consegnarli al nulla, al vuoto di un’esistenza senza radici culturali e senza passato. Perché, in un mondo globalizzato, già preda dell’AI, possa ancora esserci una via di fuga, un ritorno a casa: quel posto della nostra vita dove ognuno si sente al sicuro.