Bruxelles, 3 dic. (askanews) – Durante la riunione dei ministri degli Esteri della Nato, oggi a Bruxelles, “abbiamo ribadito il sostegno all’Ucraina; naturalmente per l’Italia è fondamentale arrivare al cessate il fuoco, alla pace. Sosteniamo il piano americano, così com’è stato riformulato”, ma è molto importante la questione della “sicurezza dell’Ucraina il giorno dopo”. Lo ha riferito il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, parlando ai giornalisti prima di lasciare il quartier generale dell’Alleanza, nel pomeriggio a Bruxelles.
“Ecco perché – ha continuato Tajani – guardiamo con favore all’idea, frutto di una nostra proposta, di creare un sistema di sicurezza garantito da un accordo modello art.5 del Trattato Nato (quello sulla difesa collettiva, per cui un attacco militare a uno dei paesi membri è considerato come un attacco a tutti gli altri membri, ndr), con una presenza americana che garantisca la sicurezza aerea”.
“Si è parlato anche, in generale, della questione degli asset congelati russi” che l’Ue vorrebbe utilizzare come base finanziaria per il nuovo prestito promesso all’Ucraina. “La Commissione europea – ha ricordato il ministro – insiste sull’utilizzo ripete sempre una questione di base giuridica e di garanzia”.
Per gli Stati Uniti, oggi alla Nato c’era il vice segretario di Stato americano Christopher Landau, assente il segretario di Stati Marco Rubio, con cui Tajani ha avuto comunque un colloquio telefonico più tardi nel pomeriggio, dopo aver l’asciato il quartier generale dell’Alleanza. A un giornalista che chiedeva se Landau avesse aggiornato i ministri dei paesi alleati sulla situazione dei negoziati Usa-Russia sull’Ucraina, Tajani ha risposto: “Non abbiamo avuto un aggiornamento dettagliato dello stato dell’arte, ma sappiamo qual è la situazione. Parlerò poi nel pomeriggio con Rubio, faremo il punto della situazione. Bisogna aspettare le risposte ucraine e le risposte russe, vedere quale può essere il punto di incontro”.
“Continueremo a spingere – ha assicurato il ministro – perché si possa arrivare a questo accordo con gli ucraini, parlando con gli americani. Vedremo cosa si potrà fare, accelerando i tempi perché mi pare che una guerra che provoca migliaia di morti ogni settimana debba comunque terminare. Questo per noi è un impegno prioritario”.
Tajani ha anche riferito sulla riunione che si è svolta “a latere del vertice, tra Italia, Bulgaria, Romania, Macedonia del Nord e Albania, per parlare del ‘Corridoio 8′”, un progetto di cooperazione per le infrastrutture di trasporto che, ha rilevato, “ha un’importanza politica perché è una priorità dell’Unione europea, ha un’importanza militare perché il collegamento con il Mar Nero e l’Adriatico è strategico, e poi ha anche un’importanza economica e infrastrutturale perché realizzare un progetto del genere significa favorire la crescita. Faremo una prossima riunione in Albania così come deciso in occasione del vertice italo-albanese di qualche settimana fa; poi si farà in Bulgaria e in Macedonia del Nord”.
“Stiamo lavorando – ha detto ancora il ministro – per spingere affinché il Corridoio possa essere realizzato il prima possibile. Questo è un altro impegno italiano, abbiamo organizzato una riunione, e continueremo a spingere perché da Brindisi si arrivi fino al Mar Nero”.
Infine, “in tutti i miei interventi, io ho insistito anche sulla sicurezza nel fianco Sud della Nato, e anche su un intervento con grande attenzione sul lato dei Balcani. Non possiamo lasciare l’influenza russa” nella regione, “ma – ha osservato il ministro – dobbiamo far sì che quest’area sia sempre più parte dell’Europa, visto anche che molti suoi paesi sono parte dell’Alleanza Atlantica. Anche lì per noi diventa prioritario un impegno, che già c’è dall’Italia, ma vorremmo che fosse un impegno ancora più forte della Nato e dell’Unione Europea”, ha concluso Tajani.

