Roma, 11 dic. (askanews) – Smog alle stelle in Italia, l’aumento di inquinanti soprattutto in presenza di nebbia: il caso italiano di questi giorni. Lorenzo Tedici, meteorologo de iLMeteo.it, conferma infatti che, con la nebbia presente in pianura Padana da una settimana, lo smog è aumentato fino a livelli molto alti. Il limite delle polveri sottili PM10 è 40 microgrammi per metro cubo e siamo anche oltre i 100, soprattutto in Lombardia e Veneto.
Questa situazione di smog continuerà almeno per altri 4-5 giorni, localmente anche nelle grandi città del Centro-Sud.
Nonostante queste pessime notizie, sussiste una piccola consolazione: le nebbie sono diminuite di quasi il 40% dagli anni Sessanta-Ottanta ad oggi. In alcune città sono quasi scomparse, principalmente per tre motivi: – il clima è diventato più caldo (Global Warming) e ciò rallenta la condensazione del vapore nelle minuscole goccioline della nebbia; l’anticiclone invernale russo-siberiano spesso viene sostituito dall’anticiclone africano più mite a tutte le quote; – le città si sono espanse, il suolo è diventato più impermeabile e il contributo dell’isola di calore urbana è cresciuto in modo significativo; – l’aria è meno inquinata, contiene meno nuclei di condensazione su cui il vapore acqueo può aggregarsi per formare la nebbia.
Ciò nonostante, le PM10 saranno su livelli molto alti per tutta la settimana; non vediamo un cambiamento significativo fino a metà mese: da martedì 16 dicembre è probabile che una perturbazione colpisca con piogge e rovesci buona parte del Centro-Sud, creando una marginale instabilità anche al Nord. Non avremo un rimescolamento dell’aria completo, ma probabilmente i livelli di smog caleranno leggermente da quella data in poi.

