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martedì, 20 Maggio, 2025
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"Nemiche. Le parole che temiamo", nuova immagine per Passaggi Festival

Roma, 20 mag. (askanews) – Una vecchia macchina da scrivere Olivetti Studio 44, imbavagliata da diversi giri di nastro adesivo, pronta per essere riposta e dimenticata, rappresenta la tredicesima edizione di Passaggi Festival, in programma a Fano dal 25 al 29 giugno, organizzata da Passaggi Cultura col contributo di Comune di Fano, Regione Marche, Librerie Coop e il sostegno di sponsor privati.

La nuova immagine del festival è stata presentata dal direttore di Passaggi Giovanni Belfiori, insieme con i grafici Andrea Zaccone e Luca Guerra. Alla presentazione hanno partecipato Alberto Santorelli, Assessore Grandi eventi Comune di Fano; Lucia Tarsi, Assessore alla cultura Comune di Fano; Claudio Benvenuti, Presidente BCC Fano; Giacomo Mattioli, Presidente ASET; Massimo Ciabocchi, Direttivo provinciale Coop Alleanza 3.0; Barbara Marcolini, Presidente Confcommercio Fano, Matteo Radicchi, Direttore Confesercenti Fano.

“Passaggi è il luogo dei libri e del confronto – dichiara l’amministratore Alberto Santorelli, il cui assessorato al Turismo e ai Grandi Eventi finanzia la manifestazione – è il festival della parola che riesce a trasformare Fano nella città del libro, attirando turisti e residenti. Credo che il nostro ruolo di amministratori sia quello di sostenere eventi che rafforzino il turismo culturale e che diano al territorio un valore aggiunto non solo in termini di ricaduta economica, ma anche di crescita sociale e di coinvolgimento dei tanti giovani volontari”.

La realizzazione del visual dell’evento anche quest’anno è stata affidata dall’Associazione Passaggi allo studio grafico fanese Zaccone Guerra che ha ideato la significativa immagine per declinare il tema 2025: “Nemiche. Le parole che temiamo”. La macchina da scrivere, quale strumento obsoleto e ormai in disuso ma che in passato ha prodotto tante pagine di libri, riviste, e documenti, diventa simbolo di quelle parole che oggi non sono più usate o sono sotto accusa perché considerate “nemiche” della morale oppure perché ritenute lesive della dignità di alcuni gruppi sociali o della parità di genere.

“Per questa edizione – spiegano i creativi – c’è un’altra novità a livello grafico, pur mantenendo il colore rosso che è ormai diventato un segno identitario della manifestazione. Un nuovo logo studiato ad hoc per l’unico festival nazionale di libri dedicato alla saggistica. Non più solo ‘Passaggi Festival’ quindi, composto in Avenir tutto maiuscolo, ma ‘Passaggi’ con sotto il payoff ‘Festival della saggistica’. Il nome ‘Passaggi’ è stato composto come un tipografo che allinea i caratteri mobili pescando distrattamente dalla cassa tipografica; così dopo le maiuscole compaiono le lettere minuscole ‘p’ e ‘gg”, allineate alla linea di base, e un punto esclamativo ‘alla spagnola’ per la ‘i’ finale che conferisce forza e vivacità. Infine, il logo contiene un effetto ottico, una pagina di un libro che non c’è, ottenuto attraverso il taglio diagonale delle lettere ‘ssa’ insieme all’ombra sulla seconda ‘S'”.

Lo studio grafico, fondato a Fano nel 1996 con il nome di Zagù Associati, diventa Zaccone Guerra studio associato nel 2012. Al suo attivo ci sono innumerevoli progetti, realizzazioni e collaborazioni avviate soprattutto per aziende private del settore industriale, enti e società del territorio, ma anche fuori regione. Tanti anche i riconoscimenti ottenuti dallo studio in vari concorsi in Italia e all’estero: tra i più recenti la selezione nel 2022 della corporate identity per il city brand di Fano come una tra le più significative d’Italia.

“Nemiche. Le parole che temiamo”, Il tema di Passaggi Festival 2025 è “Nemiche. Le parole che temiamo”. Un argomento di estrema attualità per riflettere sul linguaggio e sul corretto uso delle parole nella società di oggi, alla luce del “politicamente corretto” e di quella che si definisce la cultura “woke”. Il termine risale già agli anni ’30-’40 del Novecento e si riferiva alle problematiche della popolazione afroamericana. Nel nuovo millennio si è ampliato per indicare qualsiasi forma di discriminazione identificando chi si sente consapevole delle ingiustizie legate a razzismo, disuguaglianze economiche e sociali, minoranze etniche e di diversità di genere. La parola “temuta” è quella che può offendere, ma basta cambiare o vietare una certa parola perché cambi anche la realtà? Esistono parole corrette e altre non corrette oppure, citando il filosofo Raoul Vaneigem, “niente è sacro, tutto si può dire?”. Vietare un linguaggio scorretto è un’operazione di restituzione della dignità oppure è solo un’ipocrisia di una società incapace di eliminare le cause dei suoi mali? I quesiti si moltiplicano: c’è un linguaggio lesivo cui dobbiamo opporci? Dobbiamo cambiare la narrazione della storia degli esseri umani? Il risultato sarà una società più giusta ed equilibrata o un mondo orwelliano dominato da un Grande Fratello che cambia la storia per farla aderire ai principi ideologici del Potere?

Le “parole temute” non sono solo quelle a forte impatto sociale, ma possono essere anche le parole d’amore che ci fanno paura o quelle della superstizione che condizionano i nostri comportamenti; temute sono le parole che ci mettono a nudo o quelle che diciamo per nascondere la verità; le parole segrete della politica e dei misteri di Stato; le parole che oggi i giovani respingono. Di queste parole e di altre ancora, parleranno gli autori presenti a Passaggi Festival 2025. www.passaggifestival.it