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lunedì, 7 Luglio, 2025
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Netanyahu oggi da Trump, 14 morti in nuovi raid a Gaza

Roma, 7 lug. (askanews) – Il premier israeliano, Benjamin Netanyahu, oggi incontra alla Casa Bianca il presidente degli Stati uniti, Donald Trump. Mentre il primo round dei colloqui informali di Doha ripresi ieri sera non avrebbe portato a una soluzione positiva, Netanyahu è atterrato a Washington sotto pressione affinchè si arrivi a una svolta nel conflitto a Gaza, come chiesto dalla Casa Bianca e con voce quasi unanime nel mondo.

Prima della partenza, il primo ministro ha incontrato il presidente israeliano, Isaac Herzog, il quale ha sottolineato l’urgenza di trovare un accordo sulla liberazione degli ostaggi e sul cessate il fuoco nella Striscia.

“L’accordo per la liberazione degli ostaggi – secondo Herzog – è un imperativo morale e supremo, anche se i costi non saranno facili” da gestire.

Il portavoce dell’esercito israeliano ha diffuso oggi una nota nella quale viene riportato che le forze dell’IDF nel nord di Gaza hanno eliminato terroristi, distrutto una struttura militare utilizzata per pianificare operazioni terroristiche e colpito decine di infrastrutture terroristiche, sia in superfice che sotterranee. L’Agenzia palestinese Wafa riporta che il bilancio di questa mattina delle vittime a Gaza nei nuovi raid israeliani è salito a a 14.

Nella Striscia di Gaza, secondo fonti della BBC, Hamas avrebbe perso il controllo dell’80% del territorio come conseguenza degli attacchi israeliani. “Le figure attive sono state tutte uccise”, ha rilevato un alto funzionario di Hamas al media britannico. Il vuoto lasciato da Hamas sarebbe stato colmato da nuove milizie armate, soprattutto nel sud. Una delle principali milizie sarebbe guidata da Yasser Abu Shabab, leader delle “forze popolari” opposte ad Hamas e che, secondo alcuni media, sarebbe vicino all’IDF.

Contemporaneamente, il ministro della Difesa israeliano Israel Katz ha annunciato una nuova operazione militare contro il movimento Houthi in Yemen, denominata “Bandiera Nera”, durante la quale diversi porti, una centrale elettrica e una nave cargo sono già stati colpiti da raid aerei.

In questo scenario regionale sempre molto teso avviene il terzo viaggio di Netanyahu negli Stati uniti da quando Donald Trump è divenuto presidente per la seconda volta.