Nel panorama frammentato della corsa alla poltrona di sindaco di New York, il centrista Andrew Cuomo emerge come il principale sfidante in grado di contenere la spinta del socialista Zohran Mamdani. Nonostante la vittoria di Mamdani nella primaria democratica (56,4 % contro 43,6 %), l’ex governatore è tornato in campo come candidato indipendente, lanciando la sua corsa sotto il nuovo simbolo “Fight and Deliver”.
Una candidatura pragmatica
Cuomo si propone come il moderato con esperienza di governo, essendo stato a lungo governatore dello Stato di New York. La sua campagna è focalizzata su temi concreti: sicurezza pubblica, salari dignitosi, creazione di 500.000 nuove abitazioni e alleggerimenti fiscali. Dopo l’insuccesso alle primarie, ha dichiarato di essere “in it to win it” [“qui per vincere”] e di “hit the streets” [“calcare le strade”] ogni giorno per riconquistare la fiducia dei cittadini.
Con una mossa audace, Cuomo ha sfidato Mamdani a un ciclo di cinque dibattiti, uno per ciascun borough – i distretti in cui è divisa la metropoli -, per mettere in luce le divergenze programmatiche. Secondo lui, Mamdani “non dà risposte dirette” e cambia idea “su tutto”: una critica chiara alle incoerenze percepite nella sua campagna elettorale.
L’ex governatore non nasconde le sue ambizioni di successo. Pur dichiarando che si ritirerebbe se a metà settembre non risultasse in vantaggio nei sondaggi, per adesso tiene la rotta. Inoltre ha preso le distanze da qualsiasi coordinamento con Trump, parlando a riguardo di speculazioni e soprattutto rifiutando esplicitamente l’appoggio del Presidente.
Difesa dell’alternativa moderata
Con una strategia chiara, Cuomo vuole incarnare l’alternativa responsabile a Mamdani, già richiesta e sostenuta da esponenti moderati del campo democratico, puntando a un governo della Grande Mela efficiente ed inclusivo. Si contrappone dunque alla seduzione del linguaggio populista di sinistra con un messaggio pragmatico e razionale, convinto di poter conciliare crescita economica e coesione sociale.
La strada è tutta in salita: i sondaggi danno il giovane Mamdani nettamente avanti, con un margine che mette in ombra tutti gli altri contendenti. Benché abbia l’appoggio di tutto l’establishment moderato del partito, Cuomo non sembra in grado di sfondare. Dunque, ogni giorno che passa si fa più concreta l’ipotesi di un socialista alla guida della grande metropoli americana. Uno schiaffo insopportabile prt Trump.