No deal Brexit

la Brexit è "decisamente" più importante che cercare di evitare l'ipotesi di una "no-deal Brexit".

il quotidiano britannico “The Times” alla luce della strabiliante vittoria del Brexit Party Nigel Farage, della contemporanea avanzata di forze filo-Ue come il Partito liberal-democratico, i Verdi ed il Partito nazionale scozzese (Snp), e della parallela netta sconfitta subita da entrambi i due maggiori partiti tradizionali, il Partito laburista e soprattutto i Conservatori scrive che il Regno Unito, che il Regno unito deve prepararsi ad un’uscita senza accordo dall’Europa.

Farage ha, infatti, avvertito di esser pronto a presentare suoi candidati in ogni singola circoscrizione alle prossime elezioni politiche, se il governo non porterà il Regno Unito fuori dall’Ue entro il 31 ottobre prossimo. Inoltre, Farage si dice convinto di poter vincere anche le elezioni nazionali, tanto da aver reso noto di aver ha già iniziato a selezionare i 650 possibili candidati da mettere in campo.

Tutto ciò sta spingendo i candidati alla guida del Partito conservatore e del governo ad abbracciare l’ipotesi di una “no-deal Brexit”. Dopo le europee, dove i Conservatori hanno subito la peggior disfatta di tutta la loro storia, i maggiori contendenti alla successione di Theresa May alla guida del partito e dell’esecutivo si dicono ora convinti che la priorità è la Brexit. costi quel che costi.

Lo hanno affermato alcuni tra i maggiori esponenti dei Conservatori come Boris Johnson, Andrea Leadsome e Domenic Raab, per i quali la Brexit è “decisamente” più importante che cercare di evitare l’ipotesi di una “no-deal Brexit”.

Da parte sua, il leader del Partito laburista, Jeremy Corbyn, sembra ora orientato ad appoggiare l’ipotesi di un secondo referendum sulla Brexit. Una svolta a cui Corbyn è spinto dai pessimi risultati raccolti dal Labour alle europee, abbondantemente sopravanzato dai Liberal-democratici e tallonato dai Verdi.

A redere ancora più complicata la situazione e la ricerca di una soluzione di compromesso sulla Brexit, è intervenuta Nicola Sturgeon, leader del Partito nazionale scozzese (Snp) che ora vuole un nuovo referendum per l’indipendenza della Scozia dal Regno Unito al fine mantenere il suo paese all’interno dell’Ue.

Alle europee, lo Snp ha ottenuto il 38 per cento dei voti, sottraendo consensi al Labour. Secondo Sturgeon, il nuovo referendum sull’indipendenza della Scozia potrebbe tenersi nella seconda metà del 2020.