Friuli Venezia Giulia: Non aspettiamo il peggio

Il mondo delle imprese ha sempre un piede ficcato nell’incertezza. Si sa, che l’impresa attinge, per sua natura, le risorse da chi le risorse le possiede: le banche.

Il mondo delle imprese ha sempre un piede ficcato nell’incertezza. Si sa, che l’impresa attinge, per sua natura, le risorse da chi le risorse le possiede: le banche.

Quindi, è normale che siano sempre in uno stato d’incertezza. Le fa respirare e trovare un giusto equilibrio soltanto la garanzia che il domani richieda il loro puntuale intervento; cioè lavorino.

Quando si attraversa una crisi profonda, allora possono capitare più disgrazie. Mancanza di finanziamenti – ed è stato ed è ancora un tratto che caratterizza questi tempi – incertezze nel campo dello sviluppo, e oggi più che mai questo è il tema più sentito; e distrazioni interne alle imprese stesse.

Magari, ci saranno anche altre difficoltà, ma ho acceso solo queste lampade che mi sembrano far luce sugli angoli più delicati.

Questa stringata premessa, per giungere velocemente alle cose di casa nostra.

Non sarà compito mio far nomi e dare indirizzi, segnalo solo, da quanto sono a conoscenza, che nella nostra Regione Fvg ci sono affaticamenti molto preoccupanti. Almeno quattro o cinque realtà che sembrano camminare su un filo teso.

Questa informazione viene offerta perché tutti i soggetti interessati dal fenomeno non si mostrino colpevolmente passivi di fronte a questi dati. Quattro o cinque realtà significa una marea di lavoratori e dalla marea di lavoratori una marea di indotto economico.

Si trattasse di un caso sporadico, saremmo nella norma, è sempre più o meno capitato che qualcosa non andasse nel verso giusto. Di fronte però ad un torrente di questa portata non si può in alcun modo trascurare la vicenda e, tutti, secondo le proprie competenze, cercare soluzioni.

È chiaro che questa pur leggera denuncia si rivolga in primis al mondo politico e al mondo imprenditoriale. Ma devono essere in allerta anche gli sportelli bancari.

Credo che competa all’assessore alle attività produttive della Regione Fvg – le imprese a cui faccio riferimento sono per la maggior parte imprese di costruzioni ma non mancano gravi sofferenze anche nel settore del metalmeccanico – fare il primo passo e muoversi nella direzione che compete alla sfera politica: fare una ricognizione del possibile malessere; convocare un tavolo con le imprese, le associazioni di categorie e i sindacati del settore; informare la commissione consigliare e ideare un piano industriale di supporto.