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Norme Ue sulla deforestazione, l’Europarlamento approva un nuovo rinvio

Bruxelles, 26 nov. (askanews) – La plenaria del Parlamento europeo ha approvato, oggi a Strasburgo, una serie di emendamenti al regolamento Ue contro la deforestazione che convergono con le modifiche già sostenute anche dai governi dei Ventisette in Consiglio Ue, riguardo a un nuovo rinvio di un anno dell’entrata in vigore delle nuove norme e a un sostanziale alleggerimento degli obblighi per le imprese, soprattutto per le Pmi.

Come da aspettative, il voto in plenaria (402 voti a favore, 250 contrari e otto astensioni) ha visto una nuova affermazione della maggioranza Ppe-Conservatori-estrema destra, che comincia a essere definita “maggioranza Giorgia”, perché comprende i gruppi politici di appartenenza dei tre partiti italiani che compongono il governi Meloni, contrapposta alla “maggioranza Ursula” (Popolari, Socialisti e Liberali con l’appoggio esterno dei Verdi), quella che ha sostenuto il primo mandato di Ursula von der Leyen alla presidenza della Commissione, e che ne ha appoggiato anche la candidatura per il secondo mandato, nel luglio 2024. Un nuovo “tradimento” del Ppe, insomma, su un dossier legislativo importante, dopo quello clamoroso di poche settimane fa nel voto del pacchetto “Omnibus I” sugli obblighi di rendicontazione ambientale e sociale da parte delle imprese.

Dopo una lunga serie di votazioni sugli emendamenti, il testo finale ha avuto il sostegno pressoché unanime del Ppe (con un solo voto contrario e tre astenuti) e dei “Patrioti” (un solo voto contrario), e unanime dei Conservatori dell’Ecr e dei Sovranisti dell’Esn. In più, hanno votato a favore anche 29 eurodeputati del gruppo liberale Renew e otto membri del gruppo socialista e democratico (S&D).

Il gruppo Renew si è spaccato quasi a metà (i voti contrari sono stati 36, più due astenuti). Unanimi contro il testo emendato i Verdi e la Sinistra, e molto compatti anche i Socialisti, a parte gli otto favorevoli (cinque svedesi due rumeni e un lettone) e due astenuti (l’estone Marina Kaljurand e l’italiano Dario Nardella).

Il regolamento, adottato originariamente dal Parlamento europeo nell’aprile 2023, ha lo scopo di prevenire la deforestazione legata al consumo di prodotti e materie prime (cacao, caffè, olio di palma, soia, legno, gomma, carbone vegetale, carta stampata e prodotti derivati), e all’allevamento dei bovini. Il consumo dell’Ue è responsabile di circa il 10% della deforestazione globale, con olio di palma e soia che da soli rappresentano oltre due terzi di questa quota. Lo strumento principale per conseguire l’obiettivo del regolamento è la richiesta agli operatori, importatori e commercianti, che portano questi prodotti nell’Ue di dichiarare formalmente che la loro produzione non è avvenuta a seguito di una deforestazione.

Secondo il testo adottato, che costituisce ora il mandato negoziale del Parlamento europeo per il negoziato a tre (“trilogo”) con il Consiglio Ue e la Commissione, ci sarà innanzitutto un nuovo rinvio di un anno per l’attuazione di questi obblighi da parte di tutte le imprese, mantenendo i sei mesi in più già previsti per le imprese micro-piccole. Da notare che un primo rinvio di un anno (fino al 30 dicembre 2025) era già stato approvato dai co-legislatori dell’Ue nel dicembre scorso, perché il regolamento originario, già entrato in vigore nel giugno 2023, prevedeva l’attuazione degli obblighi per le imprese a partire dal 30 dicembre 2024.

Nell’ottobre scorso, la Commissione aveva proposto il secondo rinvio, adducendo problemi con il sistema informatico che dovrà raccogliere e trasmettere le dichiarazioni elettroniche di “diligenza dovuta” da parte degli operatori, importatori e commercianti; ma aggiungendo anche, questa volta, alcune modifiche al campo di applicazione degli obblighi stessi.

Secondo gli emendamenti approvati dal Parlamento europeo, i grandi operatori e le aziende commerciali di grandi dimensioni dovranno ora rispettare gli obblighi di “diligenza dovuta” contro la deforestazione dal 30 dicembre 2026, mentre le imprese micro-piccole avranno tempo fino al 30 giugno 2027. Questo rinvio, secondo le motivazioni approvate, dovrebbe garantire una transizione più graduale e consentire nel frattempo di rafforzare le capacità del sistema informatico.

Quanto alle modifiche del campo di applicazione, l’obbligo di presentare la dichiarazione contro la deforestazione ricadrà ora solo sulle imprese che immettono per prime il prodotto sul mercato Ue (operatori primari), e non sugli operatori che lo commercializzano successivamente. Inoltre gli operatori primari micro-piccoli dovranno presentare soltanto, e una sola volta per tutte, una dichiarazione semplificata.

Tutti questi emendamenti, dal rinvio dell’attuazione alla riduzione del campo di applicazione, corrispondono in gran parte alle modifiche che il Consiglio Ue ha chiesto nella sua posizione negoziale, adottata a maggioranza qualificata il 19 novembre.

Gli eurodeputati propongono inoltre di escludere dal campo di applicazione i libri e i giornali stampati, le immagini e gli altri prodotti dell’industria tipografica, oltre a manoscritti, dattiloscritti e planimetrie su carta.

Il Parlamento europeo, come già aveva fatto il Consiglio Ue, chiede anche una revisione a scadenza molto ravvicinata, entro il 30 aprile 2026, per valutare l’impatto della normativa sugli oneri amministrativi delle imprese, con la possibilità di nuove proposte legislative, se appropriato.

Possono ora partire i negoziati del “trilogo” sul testo finale del regolamento, che dovrà ricevere l’approvazione formale sia dal Parlamento europeo che dal Consiglio Ue entro la fine del 2025, affinché il rinvio di un anno e le altre modifiche possano entrare in vigore come previsto.