Roma, 24 mag. (askanews) – “Non dobbiamo essere naif, ma un accordo è necessario” sul programma nucleare dell’Iran “e si sta cercando il modo di portarlo a casa. Lo vuole anche (Donald) Trump. Dobbiamo sostenere la via diplomatica, non possiamo pensare a una soluzione militare: sarebbe un disastro. Le minacce degli iraniani non sono vuote”. Lo ha sottolineato, in un’intervista al Corriere della Sera, il direttore generale dell’Aiea (Agenzia internazionale per l’energia atomica), Rafael Grossi.
“Dal punto di vista del materiale sono molto avanti: lo hanno già”, ha detto Grossi a proposito di quanto Teheran sia vicina a un ordigno atomico, “In questi anni ne hanno stoccato a sufficienza. Ma per avere un’arma atomica ci sono altre tecnologie da considerare: non impossibili per gli iraniani. Loro stessi hanno dichiarato: ‘Abbiamo tutti i componenti del puzzle'”.
Quanto all’Ucraina e a Zaporizhzhia, “rimane un luogo pericolosissimo, una zona di combattimento attivo dove convivono russi e ucraini”, ha aggiunto il direttore generale dell’Aiea, “E dove si rischiano incidenti gravi. La presenza dei nostri tecnici ha un valore importante per la sicurezza, ma è anche un simbolo: non solo controlliamo, ma facciamo da mediatori”.