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domenica, 28 Settembre, 2025
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Officine Fotografiche festeggia 25 anni con ‘Persona’ di Paolo Pellegrin

Roma, 28 set. (askanews) – Dai primi scatti nei campi rom italiani degli anni ’80 e ’90, ai volti segnati dei feriti di Gaza, dai coloni israeliani durante le proteste del 2005, alle immagini sospese di Haiti e degli Stati Uniti contemporanei, fino alle fotografie posate di attori hollywoodiani pubblicate come copertine del New York Times. Lo sguardo sui volti di Paolo Pellegrin, tra i maestri della fotografia contemporanea, sarà al centro di una mostra, dal titolo ‘Persona’, in occasione del 25esimo anniversario di Officine Fotografiche.

L’esposizione, curata da Annalisa D’Angelo, apre i battenti il 3 ottobre (fino al 31 ottobre) presso la sede di Officine e sarà un’occasione per esplorare, attraverso scatti inediti che attraversano l’intera carriera del fotografo, un aspetto intimo e poco conosciuto della produzione di Pellegrin: il ritratto come “forma di indagine, relazione e memoria”, come “specchio dell’anima” o “furto della stessa”, “politica e paesaggio insieme”, il “rapporto tra immagine e potere: dall’ambiguo ritratto di Donald Trump, colto attraverso uno schermo durante la cerimonia del suo insediamento, a un cancello spezzato che lascia intravedere la Gaza di ieri, fino a opere recenti dedicate al tema della sorveglianza”.

In mostra una varietà di tecniche e formati – stampe vintage, serigrafie, digitali e gigantografie – accompagna il visitatore in un percorso visivo che sottolinea come, per Pellegrin, il ritratto non appartenga mai solo al fotografo: “è del soggetto, dello spettatore, della memoria collettiva”.(Segue) Parla di “scelta no casuale” e “profondamente simbolica”, Emilio D’Itri direttore e fondatore di Officine: “la nostra storia è legata all’idea che la fotografia sia insieme linguaggio artistico, strumento di indagine e possibilità di relazione: esattamente ciò che il lavoro di Pellegrin incarna in maniera magistrale. In questi anni Officine è diventata un luogo d’incontro, formazione e crescita per generazioni di fotografi e appassionati, ma anche uno spazio in cui riflettere sul mondo attraverso le immagini”.

“Con ‘Persona’ abbiamo voluto restituire al pubblico un percorso che attraversa la carriera di un autore capace di trasformare il ritratto in memoria viva e testimonianza universale. Crediamo che celebrare questo traguardo con il lavoro di uno dei più grandi maestri contemporanei significhi riaffermare la nostra missione: continuare a nutrire una comunità attenta, curiosa e consapevole, e ribadire la centralità della fotografia come forma di conoscenza, cultura e impegno civile”, ha spiegato D’Itri.