Roma, 12 giu. (askanews) – Almeno 103 palestinesi sono morti e altri 427 sono rimasti feriti negli attacchi israeliani condotti nelle ultime 24 ore nella Striscia di Gaza. Lo ha riferito oggi il ministero della Sanità dell’enclave palestinese, precisando che sale così a 55.207 il numero dei morti dall’inizio del conflitto, il 7 ottobre 2023. I feriti sono ad oggi 127.821.
Intanto, le autorità dell’aeroporto del Cairo hanno arrestato ed espulso decine di persone arrivate nella capitale egiziana per unirsi alla “Marcia Globale su Gaza”, l’iniziativa popolare volta a riunire circa 4.000 partecipanti, provenienti da oltre 80 paesi, nella marcia fino al valico di Rafah per chiedere la fine del blocco israeliano all’enclave palestinese.
Un avvocato algerino, Fatiha Rouibi, ha riferito al quotidiano egiziano Mada Masr di almeno 40 cittadini algerini a cui è stato impedito di entrare in Egitto al loro arrivo all’aeroporto. Altrettanto è accaduto a oltre 10 membri di una delegazione arrivata dal Marocco, secondo quanto denunciato da un attivista marocchino. Un altro partecipante ha reso noto che le forze di sicurezza egiziane hanno arrestato ed espulso diversi cittadini turchi che erano fuori dal loro hotel al Cairo, dove sono stati visti sventolare bandiere palestinesi.
Gli organizzatori della “Marcia Globale su Gaza” e del convoglio “Al-Soumoud” (Resistenza), un’iniziativa separata ma parallela partita dalla Tunisia alla volta dell’Egitto, hanno più volte dichiarato di aver chiesto l’approvazione delle autorità egiziane. Tuttavia, secondo una fonte governativa sentita da Mada Masr, il Cairo ha cercato di contattare le autorità dei paesi di partenza per impedire ai manifestanti di raggiungere l’Egitto.
Gli organizzatori della marcia hanno dichiarato di essere disponibili a coordinarsi con le autorità egiziane e hanno fatto sapere che non sono previsti eventi al Cairo, da dove oggi dovrebbero partire gli autobus diretti alla città di Arish, nel Nord Sinai, prima dell’inizio dei 48 chilometri di marcia verso il valico di Rafah. Dal 15 al 19 giugno, i manifestanti hanno pianificato di accamparsi al confine, senza alcuna intenzione di forzare l’ingresso nella Striscia, prima di tornare al Cairo.
Il consolato italiano è in contatto con gli italiani bloccati al Cairo. L’ha detto il ministro degli esteri Antonio Tajani arrivando alla riunione ministeriale Weimar Plus a Roma. “Per quanto riguarda invece la situazione al Cairo, il nostro consolato sta accudendo tutti gli italiani che sono stati bloccati e che devono partecipare a questa marcia verso Gaza che non è stata autorizzata” ha detto il ministro. “Comunque – ha continuato – sia l’ambasciata sia il consolato al Cairo sono in continuo contatto con i nostri concittadini”.