18.2 C
Roma
martedì, 21 Ottobre, 2025
HomeAskanewsOnorato lancia ‘Progetto civico’, Salis: basta corsa a chi è più sinistra

Onorato lancia ‘Progetto civico’, Salis: basta corsa a chi è più sinistra

Roma, 20 ott. (askanews) – Si chiama ‘Progetto civico’ ma ci sono anche tanti politici doc, a cominciare dal ‘supervisore’ Goffredo Bettini, al lancio dell’iniziativa di Alessandro Onorato, assessore del sindaco di Roma, Roberto Gualtieri. L’idea è quella di una “rete” di amministratori, sindaci di area centrosinistra che però si sono presentati senza una precisa etichetta di partito. Un’ulteriore forza che parli ai moderati, anche se Onorato rifiuta questo aggettivo (“Non sono moderato nemmeno di carattere”), un soggetto che affianchi la ‘Casa riformista’ di Matteo Renzi, magari anche per scongiurare l’ipotesi di una “gamba di centro” monopolizzata dall’ex premier, come sostiene uno dei parlamentari presenti.

E forse non è un caso che la ‘star’ della serata sia Silvia Salis, la sindaca di Genova che appunto Renzi ha già citato come possibile candidata dei riformisti a eventuali primarie di coalizione per la scelta del candidato premier. Le telecamere cercano soprattutto lei e quando arriva la domanda sul recente scontro tra Elly Schlein e Giorgia Meloni la risposta sembra già quella di chi propone una linea diversa per la leadership del fronte progressista: “Sono qui per dire che non siamo contro qualcuno o qualcosa, ma siamo a favore. Essere progressisti in questo momento vuol dire non essere contro, ma essere a favore del futuro, a fianco delle persone”.

“Io – ha spiegato – non credo che sia il caso di attaccare, io credo che si debba proporre una politica diversa. Una politica di proposta, non ‘una parte contro l’altra’. In questa politica urlata, di polemiche, devi parlare di quello che hai da dare, non di quello che hai più degli altri”. Parole molto diverse da quelle sull’ “allarme democratico” lanciato sabato da Elly Schlein. E per essere ancora più chiara dal palco aggiunge: “Basta questa corsa a chi è più di sinistra, a chi è più di centro, a chi è più radicale… Basta! Non è una gara a chi è più qualcosa. E’ una gara a stare uniti”.

In platea, appunto, non solo sindaci, a cominciare da Gaetano Manfredi. Seduti in prima fila ci sono, tra gli altri, il presidente Pd Stefano Bonaccini, Alessandro Alfieri, Roberto Gualtieri, Goffredo Bettini. Soprattutto, a un certo punto, appare Giuseppe Conte, a sorpresa, perché gli organizzatori non avevano annunciato la sua presenza. La sala è piena, Onorato – polo a maniche lunghe nera, pantaloni neri – apre la serata e poi si improvvisa presentatore, introducendo gli ospiti. La sintonia con Bettini emerge quando invita a “non lasciare la sicurezza alla destra”, suggerisce di non trasformare il ‘campo largo’ in “una gabbia dentro la quale pretendere una disciplina impossibile. Ognuno deve avere l’autonomia, la libertà di potere intercettare il proprio elettorato, da Fratoianni a Matteo Renzi”. Il passaggio in realtà sembra tagliato su misure per Conte, che da sempre rivendica uno spazio di manovra per i 5 stelle. Ma all’ex premier dedica un passaggio a parte: “In questi anni hai fatto un lavoro difficile e fruttuoso, hai trasformato il Movimento, nato anti-politico, in una forza di governo”.

Conte incassa l’omaggio e ricambia: “Ho ascoltato con interesse la relazione di Onorato. Ognuno deve lavorare per la sua forza politica, ma sono molto interessato a costruire, dare un contributo per un progetto politico fortemente marcato nel segno del progressismo”. La presenza di Bonaccini ha anche una valenza in chiave tutta Pd, il presidente dem è alle prese con la scissione di fatto della minoranza da lui guidata, i ‘ribelli’ che venerdì si riuniranno a Milano per sancire formalmente la separazione e che, al contrario, non apprezzano affatto l’operazione Onorato-Bettini, perché non accettano uno schema che ‘subappalti’ all’esterno la rappresentanza delle posizioni riformiste.

Ma il ‘Progetto civico Italia’ è lanciato, il cantiere della “gamba riformista” è più affollato che mai, la minoranza Pd dovrà farci i conti, così come la Schlein dovrà marcare stretta la Salis, perché la sindaca si muove con determinazione e potrebbe offrire uno schema diverso da quello centrato sull’asse Pd-M5s-Avs.