C’è voluto il Covid, per far arrivare anche in Italia l’idea di smart working. All’inizio sono state parecchie le perplessità tuttavia, dopo averlo sperimentato in modo forzato durante l’emergenza, solo il 6% delle imprese dichiara di voler tornare alle condizioni preesistenti senza smart working.

I dati parlano chiaro. Il 60% delle imprese indica nello smart working l’iniziativa più urgente su cui investire per quanto riguarda la gestione delle risorse umane e il 67% mette la digitalizzazione in cima alla lista delle priorità .

Ma per arrivare ad un vero smart working occorre proseguire sulla strada della digitalizzazione.

Quanto alle criticità dello smart working, l’aspetto su cui ancora oggi ci si confronta è quello del rischio di una diminuzione non tanto delle performance, quanto del senso di appartenenza dei collaboratori, anche se durante questa pandemia è stato dimostrato l’aumento di motivazione e senso di responsabilità dei collaboratori.