Roma, 28 ott. (askanews) – L’obiettivo è esplicito e l’ha dichiarato stamane a “Politico” Balazs Orban, consigliere politico del primo ministro ungherese Viktor Orban: costruire un’alleanza politica con Slovacchia e Repubblica Ceca, a cui si potrebbe aggiungere un domani la Polonia, per frenare il supporto politico e militare dei Paesi Ue all’Ucraina, far finire in fretta la guerra – ovviamente in nome della pace – e magari impedire anche l’ingresso di Kiev nell’Unione.
E’ con questa idea che il premier Orban sta dispiegando la sua offensiva diplomatica al di fuori dei propri confini a colpi di post e di incontri. E se la sua tappa in Italia non ha raccolto ieri frutti con la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, da sempre stretta alleata di Volodymyr Zelensky, Orban si è potuto consolare stamane con il vicepremier Matteo Salvini, con cui da sempre c’è totale sintonia di vedute (“Uniti nel nostro impegno a difendere le nostre nazioni e a costruire un’Europa forte di Stati sovrani”, ha scritto Orban su X dopo l’incontro).
Non a caso la Lega fa parte del Gruppo parlamentare europeo dei Patrioti per l’Europa, lo stesso in cui milita – oltre ad Alternative fur Deutschland – il partito Fidesz di Orban, il partito Ano del fresco vincitore delle elezioni in Repubblica Ceca Andrej Babis, e in cui potrebbe presto approdare anche il partito Smer del primo ministro slovacco Robert Fico.
“L’ingresso dell’Ucraina nell’Unione Europea porterebbe la guerra dentro l’Ue e toglierebbe soldi agli ungheresi”, ha tuonato Orban in un’intervista video rilanciata in più spezzoni sui suoi canali social. “Nel cuore dell’Europa, i cechi favorevoli alla pace e contrari alla guerra stanno tornando, c’è un governo contrario alla guerra in Slovacchia, c’è un governo contrario alla guerra in Ungheria, e vedo che il vento sta cambiando anche in Polonia. Io credo che con l’aggravarsi dei problemi economici nell’Europa occidentale, sempre più paesi ammetteranno di non avere i soldi per finanziare questa guerra. Quindi mi aspetto che, col passare del tempo, sempre più persone si uniranno al movimento contro la guerra”, ha sentenziato.
Ad Orban ha dato man forte il suo ministro degli Esteri, Peter Szijjarto: “Condividiamo opinioni comuni sull’attuale approccio di Slovacchia e Ungheria in merito al futuro dell’Europa, compreso il ruolo dell’Ucraina. Pertanto – ha dichiarato Szijjarto a margine della terza Conferenza internazionale di Minsk, dove ha incontrato il suo omologo russo Sergej Lavrov – spero vivamente che questa Alleanza centroeuropea contribuisca a rendere la nostra politica estera sovrana più efficace”.
Parole che sono suonate come musica alle orecchie del Cremlino, tanto che il portavoce Dmitri Peskov ha dichiarato, in merito alla possibile alleanza tra Ungheria, Cechia e Slovacchia, che all’interno dell’Unione Europea vi sono Paesi che “perseguono gli interessi dei propri popoli”, non mancando inoltre di sferzare il premier polacco Donald Tusk, secondo cui l’Ucraina ha il diritto di colpire obiettivi russi in qualsiasi parte d’Europa: “Al posto degli europei, qualsiasi persona ragionevole si chiederebbe se valga la pena restare in un’Unione con uno Stato che giustifica il terrorismo e difende il diritto di altri Paesi ad azioni terroristiche”, ha affermato Peskov.
Secondo il consigliere politico di Orban, l’alleanza dovrebbe riproporre una collaborazione simile al Gruppo di Visegrad (di cui faceva parte anche la Polonia), che “ha funzionato benissimo durante la crisi migratoria”, consentendo di “resistere” alle pressioni dell’Ue.
Da Bruxelles, nel frattempo, è giunto solo un commento di un portavoce interpellato in merito dai cronisti, il quale ha ricordato come “le decisioni sulle sanzioni” alla Russia per aver invaso l’Ucraina “sono state prese all’unanimità, come sempre, e l’Ungheria ne ha fatto parte”.
Ora, si guarda a come reagiranno alla proposta i leader di Repubblica Ceca e Slovacchia.
(di Massimo Santucci)

