Roma, 11 apr. (askanews) – “Il Libano non va dimenticato”: il Gran Cancelliere dell’Ordine di Malta, Riccardo Patern di Montecupo, ha ribadito l’impegno degli Ospedalieri nei confronti di quello che rimane un Paese simbolo di convivenza possibile tra le confessioni religiose in Medio Oriente. Patern lo ha sottolineato aprendo a Roma i lavori del workshop “Rebuilding Lebanon, preserving its diversity”, organizzato dal Sovrano Ordine di Malta e dall’Ambasciata della Repubblica Federale di Germania presso la Santa Sede.
“La nostra storia legata a quell’area per motivi secolari: noi siamo nati in quell’area. un’area importantissima per il mondo in cui viviamo, ed un mondo che in questo momento attraversato da grandi problematiche e da grandi tragedie per cui il dovere dell’Ordine di Malta duplice: un po’ perch un’area in cui si riesce – parliamo del Libano – a far vivere le varie fedi e le varie regioni insieme, ed una cosa importantissima. Il Libano un esempio raro di convivenza e di coesistenza e malgrado questo un Paese che stato dilaniato da tantissimi problemi”.
Un Paese quindi in cui l’Ordine presente in modo particolare, come ha spiegato Marwan Sehnaoui, presidente dell’Associazione libanese dell’Ordine di Malta: “Abbiamo in Libano oltre sessanta progetti che coprono tutto il Paese, dall’estremo Nord all’estremo Sud, e stiamo lavorando su tre grandi settori: medico, sociale e agroumanitario. Siamo un’organizzazione non politica, siamo per il coinvolgimento di tutte le confessioni religiose e per costruire la dignit dei cittadini libanesi. Questo il lavoro dell’Ordine, abbiamo circa 600 persone che lavorano per l’Ordine in Libano e l’Ordine molto importante per il futuro del Paese. Lo facciamo con grande umilt, senza alcun ego, in nome della causa della ricostruzione dell’essere umano in Libano”.
Al panel di alto livello dedicato al modello di convivenza interreligiosa del Libano ha partecipato anche il cardinale Claudio Gugerotti, Prefetto per il Dicastero delle Chiese orientali, il quale ha sottolineato l’importanza di preservare la ricchezza interreligiosa del Libano, definendola “un modello universale che finch funziona diventa un segno tangibile che l’impossibile possibile, cio che la convivenza che noi auspichiamo in tutti i modi – e che in questo momento sembra tutt’altro che garantita – nella storia si verificata”. Sono intervenuti inoltre Tobias Tunkel, direttore per il Medio Oriente e il Nordafrica del Ministero Federale degli Affari Esteri tedesco, e Ghady El Khoury, incaricato d’affari dell’ambasciata del Libano presso l’Ordine di Malta.