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mercoledì, Febbraio 12, 2025
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Ortensio Zecchino ignora Sturzo “guerrigliero all’estero della Democrazia Cristiana”

Una dubbia ricostruzione storica - Sturzo "freddo" nel 1944 sulla Dc di De Gasperi - proposta a sorpresa dal Presidente del Comitato nazionale per le celebrazioni dell’80 anniversario della nascita della Democrazia Cristiana (ComitatoDC80).

Ortensio Zecchino è intervenuto ieri sul “Mattino” di Napoli per sostenere, tra l’altro, la tesi secondo cui Luigi Sturzo avrebbe manifestato dall’America, sul finire della guerra, una certa freddezza nel riguardi della nascente Democrazia Cristiana.

“Tra le non poche fonti che testimoniano tali sue riserve – scrive Zecchino – spicca per chiarezza una sua lettera inedita, conservata nell’Archivio Sturzo, datata Washington, 7 agosto 1944. Destinatario Benedetto Croce: “Giorni or sono ebbi la visita di alcuni rappresentanti della Democrazia cristiana ed a Lei francamente posso dire di non aver ancora deciso per il momento di affiancare la mia attività a quella del nuovo partito cattolico. Qualora i tempi mutati e le coscienze elastiche si opponessero definitivamente alla rinascita del mio Partito popolare italiano, vedrò indispensabile unire il mio pensiero a quello di un partito che possa essere il depositario di ideali democratici e di presupposti cristiani. Gli ostacoli del passato saranno forse gli indissolubili legami dell’avvenire?”.

Ora, non sembri sgarbato far presente che la lettera citata dovrebbe richiedere una scrupolosa esegesi, per evitare che alcuni accenni a una momentanea indecisione segnino un disagio o peggio un distacco di cui non si ha traccia nella vicenda umana e politica del fondatore del Partito popolare. Anzi, proprio all’indomani della liberazione di Roma, i democratici cristiani potevano felicemente salutare colui che da lontano, fedele ai suoi ideali e al suo apostolato, teneva a definirsi già dal 1943 “il libero guerrigliero all’estero per la Democrazia Cristiana”.

A conferma di questa precisa affermazione, si legga di seguito un ampio stralcio del resoconto, apparso su “Il Popolo” dell’8 giugno 1944, dei lavori della Commissione Direttiva riunita a Piazza del Gesù.

 

[…] Il Segretario, avv. Spataro, ha ampiamente riferito sulle più urgenti misure organizzative da prendersi per un regolare funzionamento degli uffici, sulla creazione di una Commissione organizzativa del Partito e sulla elaborazione dello Statuto del Partito stesso. […] I presenti hanno poi rivolto un plauso particolare all’On. Degasperi (sic!) ed all’avv. Spartaro per l’opera svolta ed il sacrificio sopportato durante il periodo di cospirazione, plauso che si intende esteso a tutti quelli, anziani o giovani, che hanno combattuto la buona battaglia della libertà e della giustizia.

È stato infine inviato un caloroso saluto a don Luigi Sturzo, il quale a mezzo di un combattente americano, oriundo nostro connazionale e zelante democratico cristiano, aveva rimesso al Presidente una lettera in cui, dopo parole affettuose per il destinatario e per gli amici, dice: «Io sono stato e sono il libero guerrigliero all’estero per la Democrazia Cristiana; ma voi siete e sarete i ricostruttori della nuova Italia. Vi assisto con le mie preghiere e col desiderio di veder riprendere i nostri ideali con rinnovato vigore e fede ancor maggiore». La lettera conclude annunciando una raccolta di fondi fatta in America per il nostro Partito. Questo documento è del 23 settembre 1943: sono noti, dopo questa data, i magnifici interventi di don Sturzo in favore dell’Italia (di cui ha parlato anche il nostro giornale nelle sue edizioni clandestine), ed appare pertanto, assai modesto il chiamarsi «guerrigliero» da parte di un combattente così valido della libertà. […] .

 

Ecco, non è un “pezzo d’archivio” di secondaria importanza: forse l’on. Zecchino, oggi presidente del Comitato per gli 80 anni della Dc,  dovrebbe farne tesoro. In ogni caso è ampiamente documentato che il cambio di denominazione da Partito popolare a Democrazia Cristiana trovò il pieno ed esplicito consenso di Luigi Sturzo.