Ursula 10
Ha demandato a Draghi, Letta e Niinistö la stesura di tre pilastri programmatici su competitività, mercato unico e difesa. Entrata Papessa nel conclave di luglio ne è uscita straconfermata, grazie al successo elettorale dei Popolari. Ha ampliato la maggioranza politica che la sostiene in Parlamento: ora va da Fratelli d’Italia ai Verdi. Come questa maggioranza lavorerà nei prossimi anni è tutto da dimostrare, ma serviva vincere. Ha piazzato tedeschi di sua fiducia in ruoli chiave nei Gabinetti dei commissari strategici. Insomma, dopo aver toccato il punto più critico prima sui vaccini poi quando schierò, dopo il 7 ottobre, l’Ue a fianco di Israele, senza sentire i Governi nazionali, ha ribaltato le aspettative di chi la vedeva ai giardinetti magari immaginando una soluzione alla Draghi. Concreta.
Rutte 9
Vox clamantis in deserto. Da quando si è insediato al vertice della Nato, non ha fatto passare un giorno senza fare appelli per un più forte sostegno all’Ucraina. Biden sta inviando agli ucraini tante più armi e munizioni possibili, ma, a poche settimane dall’insediamento di Trump, l’Europa deve fare la propria parte, specie dopo che Trump ha confermato il No all’ingresso di Kyiv nella Nato. Non più tardi di ieri sera, Rutte ha promosso presso la sua residenza a Bruxelles un incontro ristretto con Zelensky e vari leader europei. Ma Macron non ci sarà, saltando anche il Consiglio, per andare a Mayotte, l’arcipelago in Oceano Indiano devastato da un ciclone. Anche il Primo Ministro britannico Keir Starmer ha dato forfait. In ballo, non ci sono solo i 6,6 miliardi del Fondo europeo di pace bloccati da Orban (l’unanimità…) ma soprattutto le prospettive per il futuro. Rutte (ex frugale) è stato chiaro: è tempo di finanziare una vera difesa europea, allargando i cordoni della borsa. Essenziale.
Metsola e Tusk 8
Lei, a 46 anni, è la presidente del Parlamento europeo più giovane della storia -e terza donna- riconfermata a luglio, era l’unica casella certa nel risiko delle nomine. Il secondo, più esperto, 67 anni, guida il Paese che più di ogni altro ha una chiara bussola geopolitica per i prossimi anni. La prima ha davanti a sé grandi prospettive: circola l’ipotesi di una candidatura a Presidente del PPE in primavera. Da lì potrebbe poi candidarsi alla guida della Commissione, o decidere di tornare come premier a Malta. Il secondo ha la presidenza di turno dell’Unione mentre la nuova legislatura inizia a carburare. Lei di un piccolo Paese del Sud, lui leader dell’Europa centrorientale. Credibili e stimati, sono la vecchia e nuova generazione dei Popolari alla guida dell’Europa. Vincenti.