Il 29 giugno scorso, nella solennità dei Santi Pietro e Paolo, la cripta della Basilica di Santa Maria Regina degli Apostoli ha ospitato la Messa di celebrazione degli anniversari di consacrazione dei membri della Famiglia Paolina. La liturgia, presieduta da don Domenico Soliman, Superiore generale della Società San Paolo, ha raccolto un’assemblea numerosa e partecipe: sacerdoti, suore, consacrati e laici, tutti uniti nella preghiera e nella gioia di appartenere alla stessa missione.
È stato un momento di festa, certo, ma anche di riflessione. L’apostolato Paolino – ha ricordato don Soliman nell’omelia – è fondato sulla fedeltà a Gesù Maestro, sull’abnegazione e sulla gioia di un servizio coerente e instancabile. Come per Paolo e Pietro, anche per ogni Paolino la chiamata è a guardare oltre, verso nuove mete, con l’animo rivolto al Vangelo da annunciare e da vivere.
Centrale è rimasto il riferimento al fondatore, il beato Giacomo Alberione, che il 20 agosto 1914 diede vita alla Società San Paolo: un’opera profetica, aperta ai linguaggi della comunicazione e ispirata a una visione integrale della persona. Secondo Alberione, Pietro e Paolo non sono solo padri della Chiesa, ma figure sorelle e complementari: testimoni di un Dio che allarga gli orizzonti e trasforma la vita. Cristo, Via, Verità e Vita, resta il fulcro di ogni vocazione: ieri, oggi e sempre.
Scheda
Chi sono i Paolini?
La Famiglia Paolina è un insieme di dieci istituzioni fondate o ispirate dal beato Giacomo Alberione tra il 1914 e il 1959. La più nota è la Società San Paolo, congregazione di sacerdoti e fratelli consacrati al ministero della Parola attraverso i mezzi di comunicazione sociale.
Il loro carisma si fonda su Gesù Maestro, adorato, annunciato e vissuto nella sua totalità. I Paolini operano nel mondo editoriale, televisivo, digitale e formativo con l’obiettivo di evangelizzare attraverso gli strumenti della “cultura mediatica”. La spiritualità paolina è profondamente missionaria, ancorata alla Parola di Dio, all’Eucaristia e alla centralità della persona, in linea con la visione integrale dell’uomo proposta da San Paolo.
Con uno sguardo sempre rivolto all’oggi, i Paolini proseguono nel loro compito: rendere Cristo visibile e udibile, per così dire, nel mondo della comunicazione.