Le previsioni economiche di primavera 2020, rese note ieri da Paolo Gentiloni a nome della Commissione europea ci dicono che: “La pandemia di coronavirus rappresenta uno shock violento per l’economia mondiale e per quella dell’Ue, con conseguenze socioeconomiche molto gravi. Nonostante la risposta politica rapida e integrata tanto a livello dell’Ue quanto a livello nazionale, quest’anno l’economia dell’Unione subirà una recessione di proporzioni storiche”.

L’economia della zona euro subirà una contrazione record del 7,75% nel 2020 (rimbalzo +6,25% nel 2021); allo stesso modo l’economia dell’Ue dovrebbe contrarsi del 7,25% nel 2020 (6% circa nel 2021).

“I dati in tempo reale indicano che l’attività economica in Europa è crollata a una velocità inedita nelle ultime settimane, e le misure di contenimento messe in campo dai Paesi membri a metà marzo per rispondere alla crisi hanno messo l’economia in uno stato di ibernazione”.  “Vista la gravita di questo shock a livello mondiale senza precedenti, è ora abbastanza chiaro che l’Ue sia entrata nella più profonda recessione economica della sua storia”.

Nel 2020 sarà la Grecia, tra i Paesi Ue, a registrare il maggiore crollo del Pil con una flessione del 9,7% ma l’Italia, con un calo del -9,5%, si piazzerà comunque in seconda posizione.  Al terzo posto la Spagna (-9,4%) mentre la Francia registrerà il quinto maggior calo (-8,2%). La Germania dovrebbe invece cavarsela con una flessione del 6,5% classificandosi 18ma nell’Ue dove sarà la Polonia (-4,3%) a subire il danno minore.

Comunque “sia la recessione che la ripresa saranno disomogenee”, “i dati aggregati a livello europeo nascondono considerevoli differenze fra Paesi”.

“Tra i Paesi più grandi, l’Italia è stata colpita per prima e con più forza, con le misure di contenimento che ora cominciano ad essere rimosse gradualmente, l’economia comincerà la ripresa dalla seconda metà del 2020. Ciononostante, si prevede che la ripresa italiana prenderà più tempo che negli altri Paesi”.