l contesto dell’articolo. La parola «progresso» è una di quelle più comunemente usate. È praticamente sinonimo di miglio­ramento, perfezionamento, evolu­zione, e la sua correlativa, «regres­so», indica involuzione, decadenza, ritorno a uno stadio meno avanza­to o primitivo. Accanto a questo significato ge­nerico di progresso, la modernità ha introdotto il mito del progresso in­definito, che postula la vittoria finale e totale dell’umanità sul dolore, sul male e sulla morte.

Perché l’articolo è importante?

L’articolo enuclea dall’enciclica Laudato si’ il tema del progresso indefinito che, dal Settecento in poi, è una delle categorie portanti della cultura moderna. Si nota infatti che il Concilio parla del progresso nella sua accezione più comune e corrente. E quasi sempre fanno altrettanto altri documenti ec­clesiastici, così come la predicazione ordinaria. Quindi, a livello di Magistero, sembra essere la prima volta che compaiono, e sono espli­citamente e chiaramente citati e di­scussi, l’idea, il significato, il mito del progresso indefinito.

Secondo l’autore, che cita e commenta alcuni passaggi del testo, la Laudato Si’ tratta questo tema con una critica serrata, che mette in rilievo, nel quadro della valutazione positiva del progresso dell’umanità nella tecnoscienza, i rischi ai quali esso espone l’uomo e la natura, quando non è eticamente regolato.

Quali sono le domande che l’articolo affronta?

  • Che fondamento e che conferme empiriche ha il mito moderno del «progresso indefinito»?
  • In che termini l’idea di progresso viene trattata all’interno dell’enciclica Laudato Si’ di papa Francesco?

     

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