Città del Vaticano, 28 ott. (askanews) – “Il mondo ha sete di pace: ha bisogno di una vera e solida epoca di riconciliazione, che ponga fine alla prevaricazione, all’esibizione della forza e all’indifferenza per il diritto. Basta guerre, con i loro dolorosi cumuli di morti, distruzioni, esuli!”. E’ l’appello lanciato da Papa Leone XIV nel suo discorso ai partecipanti all’Incontro Internazionale di Preghiera per la Pace, promosso dalla Comunità di Sant’Egidio, che si è concluso questo pomeriggio al Colosseo a Roma.
“Noi oggi, insieme, manifestiamo non solo la nostra ferma volontà di pace, ma anche la consapevolezza che la preghiera e una grande forza di riconciliazione”, ha detto il pontefice rivolgendosi ai presenti e ai rappresentanti delle altre confessioni cristiane e leaders religiosi, riuniti in questi giorni a Roma.
Il pontefice ha, quindi, aggiunto che “chi non prega abusa della religione, persino per uccidere. La preghiera e un movimento dello spirito, un’apertura del cuore. Non parole gridate, non comportamenti esibiti, non slogan religiosi usati contro le creature di Dio. Abbiamo fede che la preghiera cambi la storia dei popoli”, ha, quindi, sottolineato il pontefice.
“Mai la guerra e santa, solo la pace e santa, perché voluta da Dio! Con la forza della preghiera, con mani nude alzate al cielo e con mani aperte verso gli altri, dobbiamo far sì che tramonti presto questa stagione della storia segnata dalla guerra e dalla prepotenza della forza e inizi una storia nuova”, ha chiesto Papa Leone al Colosseo dove ha concluso l’Incontro Internazionale di Preghiera per la Pace promosso dalla Comunità di Sant’Egidio e che ha visto riunirsi a Roma leaders di molte religioni.
“Non possiamo accettare che questa stagione perduri oltre, che plasmi la mentalità dei popoli, che ci si abitui alla guerra come compagna normale della storia umana. Basta! E il grido dei poveri e il grido della terra. Basta! Signore, ascolta il nostro grido!”, ha concluso Papa Prevost.


