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lunedì, 10 Novembre, 2025
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Parigi, Sarkozy ai giudici: la prova del carcere è molto dura. Non ammetterò mai una cosa che non ho fatto

Roma, 10 nov. (askanews) – “So che questo non è il momento per discutere nel merito del mio caso. Ma non ho mai avuto l’idea né la folle intenzione di chiedere soldi al signor (Muammar) Gheddafi”. Lo ha detto l’ex presidente francese, Nicolas Sarkozy, ai giudici della Corte di appello di Parigi chiamata a esaminare la richiesta di scarcerazione presentata dai suoi legali. Sarkozy è in carcere dal 21 ottobre dopo la sua condanna a cinque anni di reclusione per associazione a delinquere nel processo che lo ha coinvolto nella vicenda dei fondi alla sua campagna presidenziale: una detenzione senza precedenti per un ex presidente nella storia della Repubblica francese, che ha suscitato accesi dibattiti nel Paese.

“E non ammetterò mai una cosa che non ho fatto”, ha aggiunto l’ex inquilino dell’Eliseo, “Ho sempre risposto a tutte le convocazioni della giustizia. Non immaginavo di arrivare a 70 anni e di conoscere la prigione. È una prova imposta. È dura, è molto dura. Questo lascia tracce in ogni detenuto perché è estenuante”.

“Sono consapevole della gravità dei fatti che mi vengono contestati, ma non saranno tre settimane alla Santé (il carcere dove è detenuto, ndr) a farmi cambiare atteggiamento”, ha concluso Sarkozy, “Sono francese, signor presidente, la mia famiglia è in Francia. E rispetterò tutte le obbligazioni che mi saranno imposte. Voglio rendere omaggio al personale penitenziario che ha dimostrato un’umanità eccezionale e che ha reso questo incubo sopportabile”.