Milano, 24 apr. (askanews) – “Ancora non è possibile fare una stima, continuano ad arrivare pellegrini e fedeli. Non sappiamo quanti ne arriveranno dall’Italia e dall’estero. Superano il milione di persone con una certa sicurezza”. Lo ha detto il ministro per la Protezione Civile, Nello Musumeci, parlando a Non Stop News su RTL 102.5.
“Il piano è quello che era stato già preventivamente concordato, anche sull’esperienza maturata nel passato sulla base dell’ultimo funerale del pontefice. Naturalmente, si tratta di percorsi blindati, dove l’impiego di unità delle Forze dell’ordine è assolutamente massiccio, finché ci consente di poter tenere tutto sotto controllo, nella misura in cui naturalmente questo sarà possibile farlo perché abbiamo la presenza di centinaia di migliaia di pellegrini e fedeli” ha proseguito Musumeci, aggiungendo che “circa 11mila unità sono state richiamate, alcuni dalle ferie e dai permessi e da altre temporanee mansioni, proprio per dare particolare forza ad un piano di sicurezza che deve consentire il regolare svolgimento delle esequie funebri. Sono tante le delegazioni straniere, per le quali il ministero degli Affari Esteri ha già predisposto tutti gli obiettivi e strumenti di propria competenza, si parla di 170 delegazioni. Ricordiamoci – ha proseguito – che con il funerale di Papa Wojtyla a Roma si mobilitò una presenza di pellegrini che superava il milione di unità, fra quelli presenti in Piazza San Pietro e quelli nelle zone adiacenti. Quindi, utilizziamo il riferimento più recente per poter costruire un piano di sicurezza capace di rispondere delle esigenze”.
Per quanto riguarda l’assistenza ai fedeli, Musumeci ha spiegato che “il capo di dipartimento di Protezione Civile, il prefetto Fabio Siciliano, è stato chiamato a coordinare le operazioni di accoglienza e di assistenza, anche sanitaria. L’impiego di circa 8mila volontari credo che serva appunto a consentire di stare il più vicino possibile alla gente, anche nelle lunghe attese. E poi naturalmente il raccordo con il prefetto di Roma e il questore per tutte le misure relative all’ordine pubblico, che restano di esclusiva competenza degli interni”.
Alla domanda su quali siano le maggiori preoccupazioni, il ministro ha spiegato che “bisogna neutralizzare sulla carta e nella fase operativa che serve, ogni tentativo di disturbo. Tutto quello che poteva essere fatto, è stato fatto, è stato predisposto e quindi dobbiamo essere necessariamente ottimisti. Il contesto geopolitico è assai complesso e difficile. L’Italia resta la culla della cristianità, il cuore della Chiesa Cattolica, ed è chiaro che l’attenzione di tutto il mondo in questi giorni è puntata su Roma e quindi sul Vaticano e tutte le iniziative collegate”.
Infine per quanto riguarda la presenza a Roma dei leader di praticamente tutto il mondo, Musumeci ha precisato che “se il calendario delle esequie funebri dovesse consentire ritagli di tempo, io credo che il buon senso e il senso di responsabilità di tutti i rappresentanti e capi di Stato e Governo dovrebbe indurli a cogliere l’occasione per un breve scambio di idee. Chiaro che la presenza di Trump a Roma è in calendario ed è un dato che Giorgia Meloni ha già ottenuto disponibilità, ma vale anche per la Presidente della Commissione Europea. Abbiamo bisogno di confronto e dialogo in questo momento”.