Riportiamo un ampio stralcio del testo che introduce e commenta sull’organo dell’ANDC (Associazione Nazionale dei Democratici Cristiani) – inglobante da questo numero la scritta “Per l’Azione” sotto la testata “Democraticicristiani” – un editoriale di Aldo Moro apparso nel 1961 sulla rivista del Movimento Giovanile DC.
Dalle parole di Aldo Moro, rivolte dalle pagine di Per l’Azione, nel lontano 1961, ai giovani democratici cristiani impegnati nel rilancio della rivista, riaffiora un linguaggio che, per lunghi anni, ha accompagnato e motivato la militanza di partito di più generazioni. Troviamo esortazioni alla tensione morale e spirituale, nella preparazione “ideologica e politica”, ai fini della proficua integrazione nella società e all’assunzione di pubbliche funzioni (tema della formazione culturale, già ricorrente negli scritti di Romolo Murri, agli albori del movimento democratico cristiano). E sottolinea, al riguardo, la necessità di arrivare alla politica con “idee chiare e precise” e “con uno sforzo di coerenza”, auspici che i trasformismi disinvolti dei nostri giorni sembrano relegare addirittura su un altro pianeta.
E riemerge, più vivo che mai, da questi moniti dello statista pugliese, il valore, direi la forza, della funzione del partito, come strumento di crescita democratica, ma anche di diffusione di una cultura politica e istituzionale necessaria per favorire il ricambio generazionale delle classi dirigenti. Un valore che può essere riaffermato, naturalmente, qualora i partiti non si discostino dalla propria naturale vocazione e rifuggano da tentazioni fuorvianti e, in particolare, dall’impropria sovrapposizione alle pubbliche istituzioni nella concreta gestione del potere, paventata costantemente da Luigi Sturzo, dopo il rientro dal lungo esilio, nei suoi articoli sul Giornale d’Italia.
Come appaiono lontane le esortazioni di Moro rivolte ai giovani dagli slogan dell’antipolitica, delle piazze telematiche, della Rete sovrana su qualsivoglia tematica, con l’insistenza sull’esaurimento della funzione dei partiti, magari con il pretesto dei vituperati “costi della politica” !! Nel suo appello a quei ragazzi di sessant’anni fa, Moro sottolinea il valore dell’esperienza di Per l’Azione, nella sua precedente stagione, tra il 1948 e il 1953. In quella fase, nell’Italia appena uscita dai tunnel della dittatura e del conflitto mondiale, i Gruppi Giovanili dc – come li chiamavano allora – erano animati da un intenso fervore di iniziative, di ricerca intellettuale e di approfondimento culturale, misurandosi con le nuove frontiere del pensiero filosofico e sociologico (da Sturzo a Maritain), ma anche dell’arte e della letteratura e analizzando gli scenari internazionali, così come le evoluzioni storiche del proprio paese, per interpretarne bisogni ed aspirazioni.
Per l’Azione, sotto la direzione di figure significative come Nicola Signorello, Franco Nobili, Franco Maria Malfatti e Bartolo Ciccardini, rappresentò, in quegli anni, il luogo di dibattito su questi temi e lo strumento di divulgazione delle ansie e dei fermenti che investivano quella gioventù così forgiata dalle tragedie di un recente passato e intenta a delineare le prospettive future.
Il pdf di “Democraticicristiani-Per L’Azione” sarà distribuito ai lettori de “Il Domani d’Italia” già a partire dalla serata di oggi, lunedì 13 dicembre 2021.