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mercoledì, 17 Settembre, 2025
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“Per motivi di sicurezza”

Con questa formula Himmler dispose lo smantellamento del ghetto di Varsavia. Stroop eseguì l’ordine e fotografò la catastrofe come un trionfo.

Nell’ottobre del 1940 i tedeschi istituirono a Varsavia un ghetto riservato al mezzo milione di ebrei presenti, per separarli dal resto della popolazione. La gestione dell’area fu affidata ad autorità ebraiche locali.

La sopravvivenza nel ghetto peggiorava di giorno in giorno, i viveri venivano gradatamente rastremati, bambini senza più genitori giacevano moribondi sui marciapiedi.

I nazisti presero spunto da un gruppo di resistenti armati per rompere gli indugi e decidere “per ragioni di sicurezza” lo smantellamento definitivo di tutto il ghetto.

Un linguaggio che si ripresenta

La direttiva fu emanata da Heinrich Himmler: Himmler, e nel suo grottesco buon senso è un manifesto che da sempre contrassegna queste tragedie:

«Per motivi di sicurezza ordino che il ghetto di Varsavia sia smantellato, dopo aver trasferito all’esterno il campo di concentramento e avere in precedenza utilizzato tutte le parti delle case e i materiali di qualsiasi tipo che possono comunque servire. La demolizione del ghetto e lo spostamento del campo di concentramento sono necessari, perché altrimenti non porteremo mai la calma in Varsavia e, permanendo il ghetto, non si potrà estirpare la delinquenza». (16 febbraio 1943)

Gli Stroop della storia

L’operazione fu affidata a Jūrgen Stroop, generale SS, un tipo deciso e tracotante, senza le turbe del comandante di Auschwitz Rudolph Höss.

Cominciò il 19 aprile 1943: masserizie giù dalle finestre, quartieri incendiati, popolazione deportata.

Fu dichiarata conclusa il 16 maggio, quando Stroop mandò un catalogo (Rapporto Stroop) di foto a Berlino con la scritta: «Il ghetto non esiste più».

Catturato, fu impiccato a 57 anni, nel 1952, nei luoghi stessi del ghetto.

Nota redazionale

In copertina l’immagine di Jürgen Stroop e qui si può leggere il suo ritratto biografico.

https://www.liberationroute.com/it/stories/452/jurgen-stroop