Roma, 29 mag. (askanews) – Un tribunale statunitense ha bloccato ieri i cosiddetti dazi “reciproci” imposti dall’inizio di aprile su tutti i prodotti che entrano negli Stati Uniti. Sebbene i tre giudici della Corte del Commercio Internazionale degli Stati Uniti (ITC) non abbiano contestato nella loro decisione il diritto degli Stati Uniti di aumentare i dazi doganali sulle importazioni, hanno stabilito che tali dazi rientrano nelle prerogative del Congresso e che Donald Trump ha quindi ecceduto i suoi poteri. I giudici hanno ritenuto in particolare che il presidente non possa invocare l’Economic Emergency Act del 1977, utilizzato per giustificare l’uso di decreti presidenziali per imporre tali dazi, per “imporre un sovrapprezzo illimitato su prodotti provenienti da praticamente qualsiasi Paese”, secondo la sentenza, che l’Afp ha potuto visionare.
Per i giudici, gli ordini esecutivi emessi dopo il ritorno di Donald Trump alla Casa Bianca “eccedono i poteri conferiti al presidente dall’Economic Emergency Response Act (IEEPA) per regolamentare le importazioni attraverso l’uso di dazi doganali”. Ciò riguarda sia i dazi imposti a Canada, Messico e Cina, accusati di non aver contrastato in modo sufficientemente efficace il traffico di fentanyl, sia il sovrapprezzo di almeno il 10% imposto su tutti i prodotti in entrata negli Stati Uniti il 2 aprile, e fino al 50% a seconda del Paese di origine.
L’IEEPA “consente al Presidente di adottare le sanzioni economiche necessarie in caso di emergenza per contrastare una minaccia ‘straordinaria e insolita’”, ha ribadito la Corte. Ma qualsiasi interpretazione che gli deleghi “autorità illimitata sui dazi è incostituzionale”, hanno insistito i giudici. In un parere scritto che accompagna la decisione, uno dei giudici, il cui nome non è stato reso noto, ha stabilito inoltre che ciò “costituirebbe una cessione del potere legislativo a un altro ramo del governo”, il che è contrario alla Costituzione degli Stati Uniti.
Il governo americano ha immediatamente presentato ricorso. In una dichiarazione, un portavoce della Casa Bianca ha denunciato la decisione precisando che è stata pronunciata da “giudici non eletti” che “non hanno l’autorità di decidere come gestire adeguatamente un’emergenza nazionale”. “Il presidente Trump ha giurato di mettere gli Stati Uniti al primo posto e l’amministrazione si impegna a utilizzare tutte le leve del potere esecutivo per rispondere a questa crisi e ripristinare la grandezza americana”, ha aggiunto il portavoce Kush Desai. Secondo quanto riportato dalla stampa statunitense, il governo prevede di presentare ricorso.