Senza indebolire il legame con il M5S, Conte va consolidando, giorno dopo giorno, la sua immagine di uomo politico a tutto tondo, con un ancoraggio culturale sempre più identificabile.
Parlando alla festa di Mdp-Articolo 1 presso l’ex Mattatoio di Roma, ha fatto un altro passo in direzione del suo accreditamento come alfiere di una corrente di pensiero, e quindi, in prospettiva, come uomo di partito. Non ha nascosto la formazione da cui viene. “Sono stato sempre molto attento (…) alla vita politica, la mia formazione è di sinistra, nel cattolicesimo democratico. Anche quando ho parlato di immigrazione ho sempre ragionato rifuggendo la formula porti aperti o porti chiusi”.
La dichiarazione di appartenenza all’area del cattolicesimo democratico desta ovviamente curiosità, ma non sorprende i bene informati. È una sfida, per qualche verso, alle “congregazioni” dell’ortodossia. Nessuno può vietare che il Presidente del Consiglio operi coscienziosamente in direzione della propria “riconoscibilità” agli occhi della pubblica opinione.
Questo sforzo individuale, di per sé interessante, dovrebbe accompagnarsi alla più generale ricostruzione del sistema politico, superando alcuni tratti di eccezionalità della vita democratica italiana. Quanto prima, allora, dovrebbe essere cancellata l’anomalia di un Presidente del Consiglio non parlamentare. L’occasione è già offerta dalle prossime elezioni suppletive per la sostituzione di Gentiloni, eletto Commissario europeo non molti giorni fa, in un collegio della Capitale..
La candidatura di Conte non dovrebbe andare incontro a obiezioni o veti inammissibili: infatti, troppo delicata è la sua attuale funzione di cerniera tra i partiti di governo. Attorno a questa candidatura è possibile favorire un’aggregazione elettorale ampia, mettendo anzitutto alla prova la tenuta della maggioranza. Se Conte dovesse farcela, il colpo più duro sarebbe inferto alla propaganda populista e anti parlamentare. Verrebbe ripristinata la regola non scritta secondo la quale il Capo del Governo è un eletto del popolo.