Sto completando il mio prossimo libro: Democrazia Cristiana – Note politiche sul triennio 2023-2025 – La diaspora. Si tratta di un saggio che raccoglie i testi scritti nel corso degli ultimi tre anni, tutti accomunati da un filo conduttore: la ricomposizione politica dell’area cattolica, nelle sue tre espressioni fondamentali – democratica, liberale e cristiano-sociale.
Una base plurale per un progetto comune
Mi auguro che anche questo volume possa contribuire al progetto di riaggregazione. Un progetto che potrebbe vedere la partecipazione convinta di soggetti come Iniziativa Popolare, Tempi Nuovi, Piattaforma Popolare, Amici di Marini, Laburisti di Bonanni, la Democrazia Cristiana guidata da Cuffaro. E ancora, movimenti e gruppi raccolti attorno a Giorgio Merlo (Scelta cristiano popolare per l’Italia) e a Gianfranco Rotondi (Democrazia Cristiana con Rotondi).
Tutti potrebbero concorrere alla costruzione di un’area politica ispirata alla cultura democratico-cristiana e popolare, con l’obiettivo di dar vita a un’alleanza più ampia con le culture fondative della nostra Repubblica: liberale, repubblicana e socialista.
Camaldoli 2.0 e liste unitarie d’area
Sin dalle prossime elezioni amministrative – locali, regionali e comunali – è auspicabile la formazione di liste unitarie di area, per avviare un processo di mobilitazione dal basso, promuovere una nuova classe dirigente e convocare una grande assemblea costituente.
Una tappa intermedia, più che mai necessaria, potrebbe essere una “Camaldoli 2.0”: un incontro delle realtà vitali dell’area cattolica per definire un programma ispirato ai principi della dottrina sociale cristiana, capace di trovare equilibrio tra le esigenze dei ceti medi produttivi e quelle delle classi popolari. Un equilibrio, questo, che rappresenta la vera garanzia di tenuta del sistema politico e sociale italiano.
Formazione, informazione e partecipazione
Accanto all’azione politica, è necessario attivare percorsi di formazione per i giovani, anche con strumenti telematici innovativi. In questo senso, un ruolo fondamentale potrebbe essere svolto da testate d’area come Il Popolo (www.ilpopolo.cloud) e Il Domani d’Italia (www.ildomaniditalia.eu), insieme a tante altre già attive nei territori.
Un primo banco di prova concreto sarà la raccolta di almeno 50.000 firme online, a partire da settembre, per due proposte di legge di iniziativa popolare promosse da Iniziativa Popolare: una per il ripristino del sistema elettorale proporzionale con preferenze, l’altra per introdurre il cancellierato.
Se sapremo compiere questo percorso verso l’unità, potremo scegliere democraticamente con chi allearci, guidati da un riferimento chiaro: la Costituzione repubblicana.
Se invece anteporremo la scelta dell’alleato all’unità del nostro campo, rischiamo ancora una volta di ritrovarci in ruoli subalterni – a destra o a sinistra – alimentando carriere personali, ma senza alcuna utilità per il futuro democratico dell’Italia.