Bruxelles, 13 feb. (askanews) – Il colloquio telefonico di ieri del presidente americano Donald Trump con il presidente russo Vladimir Putin, a proposito delle prospettive di un negoziato per metter fine alla guerra in Ucraina, “segna l’inizio di un processo”, e “di conseguenza ci saranno sicuramente anche degli incontri”, ad esempio da domani “nel contesto della Conferenza sulla sicurezza di Monaco”, dove saranno presenti anche il presidente Ucraino Zelensky e la presidente della Commissione Ursula von der Leyen.
Lo ha detto oggi a Bruxelles la portavoce capo della Commissione europea, Paula Pinho, durante il briefing quotidiano per la stampa, rispondendo alle molte domande dei giornalisti su quella telefonata che dà l’impressione di un negoziato a due, con decisioni riguardo all’Ucraina (la perdita delle aree del suo territorio occupate dalla Russia, la marcia indietro sulla sua futura adesione alla Nato) ventilate da Trump senza sentire prima il parere di Kiev e degli alleati europei.
Su questo, Pinho, riportando la posizione della presidente von der Leyen, ha confermato che non può essere deciso “niente riguardo all’Ucraina senza l’Ucraina, e sappiamo – ha continuato – che qualsiasi pace giusta e durevole deve includere l’Ucraina al tavolo” dei negoziati, “perché la sicurezza dell’Ucraina è la sicurezza dell’Ue, e sia l’Ucraina che l’Ue vi appartengono”, e qualsiasi accordo, ha aggiunto, deve essere concluso “sulla base del rispetto della indipendenza, della sovranità e della integrità territoriale dell’Ucraina”.
La portavoce per gli Affari esteri e la Sicurezza della Commissione, Anitta Hipper, ha ricordato, da parte sua, che “nessuno desidera la pace più dell’Ucraina e del suo popolo. L’Ucraina ha già sopportato una sofferenza inimmaginabile ormai da quasi tre anni, e ha fatto l’impossibile. È sempre importante tenere a mente che la Russia è l’aggressore qui, e non può essere ricompensata per la sua aggressione. E riguardo a qualsiasi discussione, qualsiasi accordo di pace, deve essere sostenibile. Un cattivo accordo porterà solo a più guerra, proprio come è già successo. E inoltre, come ha detto Kaja Kallas, l’Alta Rappresentante”per la Politica estera comune dell’Ue, “l’indipendenza e l’integrità territoriale dell’Ucraina non devono essere sottoposte a condizioni. Quindi le nostre priorità ora devono essere dirette a rafforzare l’Ucraina”.
Rispondendo a un’altra domanda, Pinho ha insistito sul fatto che “la sicurezza dell’Ucraina è la sicurezza dell’Europa. Quindi se c’è una discussione sulla sicurezza dell’Ucraina, l’Europa è interessata. Se c’è una discussione sulla sicurezza dell’Europa, coinvolge anche l’Ucraina e quindi ovviamente ne faremo parte. Non può esserci una discussione sulla sicurezza dell’Europa e dell’Ucraina senza l’Europa”.
A un giornalista che chiedeva, a questo proposito, se l’Ue abbia avuto dall’Amministrazione Usa o dell’Ucraina qualche garanzia di essere inclusa nel negoziato di pace, anche in considerazione del prossimo incontro con Putin in Arabia Saudita annunciato da Trump, Paula Pinho ha replicato: “Penso che sia importante sottolineare che questo è l’inizio di un processo. La chiamata di ieri tra il presidente Trump e il presidente Putin segna l’inizio di un processo, come è stato il caso anche su altri argomenti. E di conseguenza ci sono una serie di incontri, ci saranno sicuramente degli incontri”. Come “ad esempio nel contesto della Conferenza sulla sicurezza di Monaco, dove in particolare sarà presente il presidente Zelensky. Ci sarà anche la presidente von der Leyen. Quindi vediamo davvero questo come parte di un processo, un inizio, e vedremo nei prossimi passi come si evolverà”.
Più tardi, la portavoce capo della Commissione è tornata su questo punto: “Quando parlo di un processo è perché in effetti, come abbiamo visto anche su altri argomenti, non finisce tutto con una telefonata tra il presidente degli Stati Uniti e il presidente della Russia. Questo è davvero solo l’inizio. E non so esattamente quale sarà il prossimo passo nel processo. Non è qualcosa di cui posso avere maggiori dettagli. Ma in effetti ci sono processi che sono in corso e vedremo nei prossimi giorni e settimane come procederemo da qui in avanti”.
Un’altra domanda dei giornalisti ha poi riguardato il fatto che non ci sia stato ancora un primo contatto tra von der Leyen e Trump, da quando è entrata in funzione la nuova Amministrazione Usa, neanche in occasione del colloquio con Putin. “No, l’Ue non è stata in contatto con il presidente Trump per quanto riguarda questa particolare chiamata telefonica”, ha ammesso Pinho. Ma, ha ricordato, “c’è stato un incontro molto recente tra la presidente von der Leyen e il vicepresidente Usa Vance” a Parigi, “e confidiamo che continueranno ad esserci tali discussioni su una serie di argomenti. Ma – ha ribadito – non c’è stato alcun coordinamento per quanto riguarda questa chiamata in particolare” di Trump con Putin.
Replicando poi a una domanda su quale sia l’interlocutore della presidente von der Leyen nell’Amministrazione Usa, la portavoce ha affermato: “E’ ovviamente il presidente Trump. Ma non sappiamo ancora quando avranno l’opportunità di incontrarsi. Ovviamente stavamo lavorando in quel senso. Ora c’è è successo che il vicepresidente degli Stati Uniti fosse in Europa, e quindi c’era un’opportunità per la presidente von der Leyen di incontrarlo. Ma comunque è il presidente Trump l’interlocutore diretto”.
Un giornalista ha chiesto se von der Leyen, che non si è ancora pronunciata direttamente sul colloquio Trump-Putin, stia aspettando di ricevere indicazioni da parte di qualche leader dei paesi Ue. “No – ha risposto Pinho -, la presidente non sta aspettando indicazioni. La presidente è in contatto regolare, ovviamente, anche con i leader dell’Ue, con i quali ha l’opportunità di discutere, coordinare e anche di convergere davvero, nella misura del possibile, su queste questioni cruciali”. La portavoce ha anche sottolineato che il suo ruolo è proprio quello di rappresentare le posizioni di von der Leyen.
Inoltre, alcuni paesi dell’Unione (Francia, Germania, Polonia, e Spagna), insieme al Regno Unito hanno firmato ieri sera una dichiarazione sull’Ucraina che è stata firmata anche dal Servizio di azione esterna dell’Ue, e che dunque esprime le posizioni europee. “Accogliamo con favore la ‘dichiarazione di Weimar’ presentata ieri da alcuni Stati membri dell’Ue e anche dal Regno Unito, dove eravamo anche rappresentati come Commissione europea e Servizio europeo per l’azione esterna dall’Alta Rappresentante Kaja Kallas”, ha detto la portavoce.
Infine, Paula Pinho ha risposto a una domanda sull’adesione dell’Ucraina alla Nato, che ora Trump sembra disposto a escludere, come condizione per la pace, cedendo alle richieste di Putin. “L’adesione dei paesi alla Nato è una discussione per i membri della Nato. Questa è la nostra reazione a questa affermazione”, ha concluso la portavoce. ‘