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Premio Villa della Torre "L’arte di mostrare l’arte" a Caravaggio 2025

Milano, 19 dic. (askanews) – “Per l’eccezionale qualità scientifica, curatoriale e allestitiva che lo hanno reso un progetto esemplare capace di coniugare rigore accademico, sensibilità artistica e capacità divulgativa il Premio Villa Della Torre L’Arte di Mostrare l’Arte è stato assegnato a Caravaggio 2025”. Con queste parole il presidente della giuria, Stefano Baia Curioni, ha annunciato il vincitore della 12esima edizione del riconoscimento ideato dalla Cav. Lav. Marilisa Allegrini per celebrare la mostra italiana più meritevole dell’anno.

Nella splendida cornice rinascimentale di Villa Della Torre a Fumane (Verona), il riconoscimento è stato ritirato da Thomas Clement Salomon, direttore delle Gallerie Nazionali di Arte Antica e curatore della mostra. Il progetto, come lui stesso ha ricordato, è stato frutto della collaborazione con la Galleria Borghese e ha riunito 24 capolavori di Michelangelo Merisi detto Caravaggio provenienti da collezioni italiane, internazionali e prestiti privati. Un’esposizione che ha finalizzato una distintiva sinergia tra musei e gallerie differenti, diventando la mostra più visitata nella storia di Palazzo Barberini ed uno degli eventi culturali più significativi del Giubileo 2025.

Durante la cerimonia, Thomas Clement Salomon ha raccontato con emozione e soddisfazione, la grande impresa realizzata. “È un motivo d’orgoglio ricevere il premio ‘Villa Della Torre – L’Arte di Mostrare l’Arte’ promosso dalla famiglia Mastella Allegrini. Un’occasione per ripercorrere un progetto che ha segnato profondamente la vita delle Gallerie Nazionali di Arte Antica” ha affermato, parlando di “un’impresa che abbiamo immaginato con ambizione, affrontato con determinazione e portato a compimento grazie a un gioco di squadra esemplare. Le opere, esposte insieme a Palazzo Barberini, rappresentano un patrimonio unico: alcune opere provenienti da collezioni private non erano mai state esposte al pubblico, mentre altre non tornavano a Roma da tempo”. Il direttore si è soffermato anche sul valore di aprire al grande pubblico luoghi solitamente inaccessibili: “La visita al Casino Boncompagni Ludovisi, dove è conservato l’unico dipinto murale del Caravaggio ha trasformato la mostra in un racconto sul tempo, sulla memoria e sulla capacità dei luoghi di custodire identità e significati” ricordando il grande valore dei risultati raggiunti: “oltre 450mila visitatori, più di 1.300 articoli di stampa, 14 milioni di visualizzazioni sui nostri canali digitali e un impatto economico superiore ai 10 milioni. È la dimostrazione concreta che i grandi investimenti culturali generano benefici reali e diffusi”.

Sull’importanza di valorizzare e sostenere progetti di tale qualità si è soffermato anche Stefano Baia Curioni (direttore di Palazzo Te, oltre che presidente della giuria), spiegando che “realizzare una grande mostra oggi è complesso e sfidante, anche in termini di risorse. E oggi più che mai è necessario non dimenticare che lo scopo di una mostra deve essere formativo, deve facilitare l’innesto di risonanze che possano portare ad un ampliamento del pubblico della cultura. Va quindi dato valore alla qualità del progetto: una grande mostra è tale quando risponde a un autentico bisogno culturale. Quando entra in rapporto con le collezioni e con il luogo che la ospita, portando alla luce elementi nascosti e generando l’inaspettato. L’inaspettato – ha concluso Baia Curioni – genera infatti emozione e l’emozione cementa la memoria consentendo di avere un’anima più sensibile”.

“La cultura è un progetto collettivo: Caravaggio 2025 ne è stata la prova migliore” ha concluso Salomon, sottolineando un principio che trova non solo pieno riscontro, ma autentica continuità anche nella storia di Villa Della Torre resa accessibile al pubblico grazie alla visione e all’impegno della Famiglia Mastella Allegrini che ha deciso di restituire il luogo alla comunità, all’insegna della bellezza condivisa e della crescita collettiva.

Un atto di grande responsabilità come ha ricordato Marilisa Allegrini: “In molti luoghi della terra, anche a noi vicinissimi, la guerra incombe e i rischi per l’umanità sono alti. In questi frangenti, la cultura e l’arte hanno sempre avuto il compito di favorire il dialogo fra i popoli e la comprensione reciproca. Quando nel 2008 riuscimmo ad acquisire la Villa Della Torre, splendido monumento del Rinascimento Italiano, scoprimmo ben presto che l’impresa può fare molto per l’arte così come l’arte è in grado di rendere viva l’impresa arricchendola di bellezza, armonia e misura. Questo premio – ha chiosato Marilisa Allegrini – racchiude tutto questo ed è un progetto a cui teniamo molto”.