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venerdì, 30 Maggio, 2025
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Prossima settimana incontro Meloni-Macron, si cerca tregua dopo tensioni

Samarcanda, 28 mag. (askanews) – La notizia arriva quando Giorgia Meloni è da poco ad atterrata a Samarcanda per la sua prima visita ufficiale in Asia centrale: martedì 3 giugno la presidente del Consiglio riceverà a Roma il presidente francese Emmanuel Macron. Al centro del colloquio, spiegano fonti di Palazzo Chigi, “i principali temi dell’agenda bilaterale, europea e internazionale”.

E’ ben chiaro che non si tratta di un semplice appuntamento di agenda ma di un tentativo di tregua da parte di due leader che non si sono mai amati e che, nelle ultime settimane, non hanno fatto niente per nascondere la reciproca antipatia.

Prima c’è stata l’iniziativa dei “volenterosi”, mai apprezzata dalla premier, che l’ha sempre considerata una fuga in avanti di Macron, che peraltro sembrava averla sopravanzata nel rapporto “speciale” con Donald Trump. Quindi l’incontro fra il tycoon e Volodymyr Zelensky a margine dei funerali di papa Francesco, con la foto a quattro insieme al francese e al premier britannico Keir Starmer. Episodi che avevano alimentato l’irritazione di Meloni che aveva deciso di non recarsi a Kiev con gli altri leader il 10 maggio, limitandosi a un videocollegamento. Successivamente, al summit della Comunità politica europea di Tirana, la presidente del Consiglio era stata esclusa dal vertice con Zelensky, a cui avevano preso parte oltre a Macron e Starmer, il polacco Donald Tusk e il tedesco Friedrich Merz (con Trump al telefono). La premier, in una dichiarazione in cui era apparsa molto infastidita, aveva detto che l’Italia non partecipava a riunioni sull’invio di truppe e il francese l’aveva smentita e duramente ripresa a distanza: “Guardiamoci dal divulgare false informazioni, ce ne sono a sufficienza di quelle russe”. Quindi Meloni aveva organizzato l’incontro a Roma tra J.D Vance e Ursula von der Leyen e – incontrando Merz – aveva invitato il “collega” francese ad “abbandonare i personalismi”.

Un livello di tensione troppo alto tra due Paesi fondatori dell’Ue, in una fase di difficoltà per lo stallo nelle trattative per una soluzione della crisi in Ucraina e mentre non decollano i negoziati Usa-Ue sui dazi. Per questo Meloni e Macron pochi giorni fa si sono sentiti al telefono, concordando – secondo quanto si apprende – un chiarimento. Fissato adesso il 3 giugno. I rispettivi staff sono al lavoro da giorni per prepararlo nel modo migliore possibile. L’obiettivo ragionevole non è certo quello di far decollare il rapporto, ma almeno di trovare un “modus vivendi” civile per collaborare a livello comunitario e bilaterale.

Intanto Meloni a Samarcanda, appena arrivata, ha visitato la storica piazza del Registan, accompagnata dal presidente dell’Uzbekistan Shavkat Mirziyoyev. I due leader hanno assistito insieme a uno spettacolo di luci che ha illuminato la piazza. Successivamente, hanno proseguito la visita esplorando il complesso dell’Eternal city. Giovedì è previsto il bilaterale tra i due, al termine del quale sarà adottata una dichiarazione congiunta per rafforzare il partenariato strategico e consolidare la cooperazione tra le due nazioni, con un focus su settori prioritari: energia, industria, ambiente e risorse idriche, sicurezza e difesa, governo dei flussi migratori, materie prime critiche, agricoltura sostenibile, supporto alle PMI, connettività e infrastrutture di trasporto, nonché istruzione superiore, cultura, ricerca e innovazione. Poi la premier partirà per Astana in Kazakhstan, seconda tappa della sua prima visita in Asia centrale.