Milano, 2 ott. (askanews) – “L’aggressione contro navi civili che trasportavano cittadine e cittadini italiani, rappresenta un fatto di gravità estrema. Un colpo inferto all’ordine costituzionale stesso che impedisce un’azione umanitaria e di solidarietà verso la popolazione palestinese sottoposta dal governo israeliano ad una vera e propria operazione di genocidio. Un attentato diretto all’incolumità e alla sicurezza di lavoratrici e lavoratori, volontarie e volontari imbarcati. Non è soltanto un crimine contro persone inermi, ma è grave che il governo italiano abbia abbandonato lavoratrici e lavoratori italiani in acque libere internazionali, violando i nostri principi costituzionali”. Con queste parole la Cgil ha annunciato dopo l’abbordaggio, in difesa di Flotilla, dei valori costituzionali e per Gaza, lo sciopero generale nazionale di tutti i settori pubblici e privati per l’intera giornata di venerdì, 3 ottobre, ai sensi dell’art.2, comma 7, della legge n.146/90. Durante lo sciopero generale, fa sapere la Cgil “saranno garantite le prestazioni indispensabili, come stabilito dalle regolamentazioni di settore”. “La Global Sumud Flotilla è stata abbordata e aggredita dallo Stato genocida di Israele. Una missione civile e pacifica, impegnata a consegnare aiuti umanitari e ad aprire un corridoio permanente verso Gaza, è stata colpita in mare aperto, in violazione di ogni principio del diritto internazionale”, così via social anche l’USB ha proclamato “la mobilitazione immediata e lo sciopero generale per il 3 ottobre, per dire basta al genocidio, rompere la complicità del nostro governo e chiudere ogni collaborazione economica e militare con Israele”.
L’Università Statale di Milano è stata occupata dagli studenti che si dicono pronti per lo sciopero generale e annunciano: “Dalle università alle piazze blocchiamo tutto”. La protesta è scattata in seguito alle prime operazioni di abbordaggio effettuate da Israele contro alcune navi della Global Sumud Flotilla. “Come abbiamo promesso, se avessero toccato la Flotilla, avremmo bloccato tutto: così questa mattina, dopo il corteo che ieri ha bloccato la stazione di Milano Cadorna, abbiamo occupato l’università Statale di Milano”, sottolineano gli attivisti di Cambiare Rotta Milano.
“Come equipaggio di terra della Global Sud Flottilla siamo da tre settimane in mobilitazione permanente, con presidi, assemblee studentesche con i lavoratori, mobilitazioni nei dipartimenti e il blocco degli ingressi dell’università il 22 settembre in occasione dello sciopero generale indetto dall’unione sindacale di base – affermano i promotori della protesta -. Oggi, di fronte alla gravità di quanto successo e alla sempre più diffusa indignazione degli studenti, abbiamo deciso di seguire l’appello lanciato dalla facoltà di Lettere occupata in Sapienza e di lanciare un segnale forte per rompere ogni complicità con il genocidio e il sionismo”.
Prevista un’assemblea degli studenti per mettere a punto le prossime iniziative di protesta. “Il 22 settembre ce l’ha dimostrato: studenti e lavoratori uniti possono bloccare guerra e genocidio, ogni ateneo sarà una barricata – sottolineano da Cambiare Rotta Milano -. Contro il genocidio, per la Palestina, per rompere con Israele”. Cresce la mobilitazione giovanile in solidarietà al popolo palestinese. La Rete della Conoscenza – che riunisce LINK Coordinamento Universitario e l’Unione degli Studenti – annuncia la propria adesione allo sciopero generale del 3 ottobre e al corteo nazionale del 4 ottobre a Roma, con uno spezzone giovanile e studentesco: “Come Rete della Conoscenza saremo nelle piazze di tutto il Paese per lottare al fianco della Palestina, contro il genocidio che Israele sta compiendo nei territori occupati e a Gaza e per denunciare la complicità dello Stato italiano”, dichiara Francesca Cantagallo, coordinatrice nazionale.
“L’Italia – sostiene – non ha mai cessato l’invio di armi e il supporto logistico all’esercito israeliano, anzi ha rinnovato i rapporti commerciali con lo Stato criminale di Israele”.
Tommaso Martelli, coordinatore nazionale dell’Unione degli Studenti, aggiunge: “Chiediamo al governo di fermare subito l’invio di armi e a scuole e università di interrompere ogni accordo con Israele e con le aziende belliche. È inaccettabile che studentesse e studenti vengano mandati in formazione scuola-lavoro in aziende che producono strumenti di morte”.
Anche dal mondo universitario arrivano critiche. “Leonardo e le altre aziende produttrici di armi sono aziende di morte”, afferma Arianna D’Archivio, coordinatrice nazionale di LINK: “Le università non possono diventare luoghi in cui si costruiscono armi che poi vengono usate contro studenti e popolazioni civili di altri Paesi. Chiediamo l’interruzione immediata di ogni protocollo di collaborazione”.
“Il 3 ottobre blocchiamo tutto con lo sciopero generale. Il 4 ottobre saremo in piazza a Roma per denunciare il genocidio e l’occupazione della Palestina e per ribadire che le giovani generazioni rifiutano guerra, oppressione e un sistema che arma i genocidi e ruba futuro”, concludono dalla Rete della Conoscenza.
(nella foto l’abbordaggio da parte dell’Idf di una nave della Flotilla)