Siena, 24 mar. (askanews) – un “Don Carlos” liberamente tratto dal dramma del grande poeta tedesco Schiller quello che Marco Filiberti riporta in scena per sole due serate al Teatro dei Rozzi di Siena, 25 e 26 marzo. Una produzione profondamente multimediale che mette insieme gesto attoriale, coreografia, stratificazione di costumi e musica, come sempre nei progetti dell’attore e regista milanese di nascita e toscano d’adozione.
La storia la stessa che riprese anche Verdi per la sua opera omonima: alla corte del re di Spagna Filippo II, l’infante Don Carlos accusato di avere una relazione incestuosa con la matrigna, la regina Elisabetta di Valois. L’amico Rodrigo lo invita a occuparsi della liberazione dell Fiandre oppresse ma il confuso desiderio di autenticit di Carlos sprofonda nell’instabilit.
In scena cinque giovani attori immersi nelle luci e nei costumi delle citazioni dei capolavori di Rembrandt, fra la recitazione, la coreografia di Emanuele Burrafato e una vera drammaturgia musicale, mutuata su Follie barocche e manipolazioni elettroniche di polifonisti fiamminghi del XVI secolo e di compositori romantici e contemporanei.
Carlos ed Elisabetta rinunciano al sogno impossibile dell’amore in terra, l’Infante incarna il desiderio di un affetto negato sin dall’infanzia e marchiato dal senso di colpa del tradimento e dell’incesto.
Un recitar danzando quello ideato da Filiberti dove il dramma storico resta sullo sfondo, e lo spettacolo indaga quattro solitudini a confronto: una tragedia di silenzi.