Milano, 16 ago. (askanews) – Le discussioni in Alaska con il collega Usa Donald Trump “ci avvicinano alle decisioni necessarie”. Così – un po’ laconico – il presidente russo Vladimir Putin in una riunione al Cremlino, post summit. “Da molto tempo non tenevamo negoziati diretti di questo tipo a questo livello. Lo ripeto ancora una volta, c’è stata l’opportunità di esporre nuovamente la nostra posizione con calma e in modo dettagliato”, ha affermato durante un incontro successivo al vertice russo-americano, incassando evidentemente una vittoria di immagine, almeno sul fronte interno.
Va notato che in sala al Cremlino oggi svettava un microfono, segnale chiaro che oltre a Putin anche qualcun altro sarebbe stato invitato a parlare, nel brainstorming russo successivo al vertice. E mentre in occidente le garanzie di sicurezza per l’Ucraina devono essere il centro dei negoziati, la visione russa sembra corrispondere più semplicemente alla felpa indossata alla vigilia del summit in Alaska dal ministro degli Esteri di Mosca Sergey Lavrov con la scritta “Urss”, in cirillico, che non era sicuramente luce verde a un futuro nella Nato per Kiev.
“La conversazione è stata molto schietta e concreta e, a mio parere, questo ci avvicina alle decisioni necessarie”, ha continuato a raccontare Putin ai suoi, nelle prime parole pronunciate, dopo la dichiarazione di questa notte in quella che doveva essere una conferenza stampa congiunta alla base militare Usa di Anchorage e che invece si è trasformata nella lettura delle rispettive dichiarazioni, senza prendere domande.
Oggi, Putin è tornato a parlare, dopo che molte indiscrezioni si sono avvicendate, in seguito al summit, e anche reazioni, fra chi ha criticato la mancanza di un accordo o di un cessate il fuoco, e chi invece ha espresso plauso: tra gli altri il cancelliere tedesco Friedrich Merz ha espresso la sua generale soddisfazione per l’incontro aggiungendo che l’accordo “vale più di un cessate il fuoco” e secondo il premier britannico Kier Starmer “gli sforzi del presidente Trump ci hanno avvicinato più che mai alla fine della guerra illegale della Russia in Ucraina”.
Putin sostiene che la sua visita in Alaska è stata “utile e tempestiva”. Il leader russo ha inoltre detto che la conversazione avuta con Donald Trump è stata “sincera e sostanziale”. Il leader del Cemlino ha poi dichiarato – secondo i canali ufficiali russi – ai funzionari che la Russia rispetta la posizione degli Stati Uniti d’America sul conflitto in Ucraina. Va notato che Putin in precedenza aveva già parlato della necessità di eliminare le “cause profonde” del conflitto. Questa frase significa sostanzialmente che Mosca non ha alcuna intenzione di annacquare le sue linee rosse.
Intanto i leader europei sono stati invitati a partecipare lunedì a un incontro con Donald Trump e Volodymyr Zelensky alla Casa Bianca, come riportato dal New York Times, citando due alti funzionari europei.
L’incontro di lunedì segnerà il primo ritorno alla Casa Bianca di Zelensky dopo l’ormai leggendario scontro con Trump e il vicepresidente J.D. Vance nello Studio Ovale lo scorso febbraio. Il leader ucraino ha dichiarato che si recherà a Washington per discutere i prossimi passi, mentre gli alleati europei di Kiev hanno accolto con favore gli sforzi di Trump, ma hanno promesso di sostenere l’Ucraina e di inasprire le sanzioni contro la Russia.