Oltre la semplice coesistenza delle età
Nell’epoca della transizione digitale e dell’ageity, l’economia sociale si propone come spazio generativo in cui le generazioni non solo coesistono, ma si co-creano. La fenomenologia dell’intergenerazionalità, in questo contesto, non è più solo una relazione tra giovani e persone anziane, ma una struttura dinamica della realtà vissuta, dove le soggettività si ridefiniscono nell’incontro.
L’economia sociale – intesa come insieme di pratiche sociali, associative e cooperative – non può più essere pensata come “settore a parte”, ma come ecosistema abilitante dove la pluralità delle età diventa leva trasformativa.
L’economia sociale come ecosistema relazionale
Essa rappresenta una piattaforma relazionale in cui i saperi esperienziali si intrecciano con quelli digitali, i valori del dono e dell’impegno con la cultura del progetto, la cura con l’innovazione. Il tempo intergenerazionale è un tempo espanso: non cronologico, ma kairologico.
Le organizzazioni sociali diventano così “luoghi di senso” capaci di risignificare la produttività in chiave umana. In questa ottica, i giovani non sono più beneficiari, e le persone anziane non sono più depositari. Sono entrambi Attiv-Attori: co-autori di nuove narrazioni, co-costruttori di nuove economie del senso.
Dal mutualismo alla metamorfosi
È su questa sponda che si apre la sfida di una “fenomenologia intergenerazionale dell’economia sociale”. Occorre passare da una rappresentazione lineare della solidarietà a una visione circolare e trasformativa, dove ogni generazione agisce in risonanza con le altre, generando impatti durevoli e profondi.
Il mutualismo diventa metamorfosi. Questa visione riapre una rivoluzione semantica: dalla fragilità alla risorsa, dalla cura alla co-evoluzione, dalla protezione alla potenzialità. Le politiche pubbliche devono dunque supportare spazi dove l’incontro tra generazioni non sia evento, ma infrastruttura, non attività, ma cultura.
L’economia del senso come orizzonte comune
La fenomenologia dell’intergenerazionalità ci chiede di ascoltare il tempo. Di abitare un’economia che non solo risponda ai bisogni, ma che li trasformi in esperienze condivise di futuro.
È qui che nasce l’economia del senso. E con essa, una nuova possibilità per la società tutta, per tutti e tutte e in particolar modo per tutte le età.

