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giovedì, 23 Ottobre, 2025
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Ranucci: Garante privacy armato per punire Report. Pd: chiarezza su mega-multa

Roma, 23 ott. (askanews) – “In questi giorni raccolgo solidarietà bipartisan ma si sta rivelando ipocrita: da una parte è solidarietà, dall’altra qualcuno sta armando il Garante della privacy per punire Report e dare un segnale esemplare a altre trasmissioni”. Lo affermo con cognizione di causa, me ne prendo la responsabilità e si vedrà nelle prossime ore”. Questo quanto ha denunciato il giornalista Sigfrido Ranucci, vittima la scorsa settimana di un grave atto intimidatorio, in una conferenza stampa organizzata al Parlamento europeo dal deputato Dem Sandro Ruotolo.

“Chiedo che il garante europeo – ha proseguito Ranucci – verifichi come sta operando il Garante della privacy italiano perchè sembra agire come un’emanazione del governo”.

Su quanto prefigurato da Ranucci sono intervenuti i componenti Democratici della commissione di Vigilanza Rai osservando che “non solo il governo e i partiti di maggioranza non hanno ritirato le querele temerarie nei confronti di Ranucci, ma, da quanto apprendiamo, in questi giorni il Garante della privacy si sarebbe mosso su input politico per sanzionare in modo esemplare le puntate di Report che riguardavano l’origine del caso Boccia e le sue dimissioni”.

“Aspettiamo una rapida smentita, al contrario sarebbe atto fuori da ogni logica di trasparenza un ulteriore grave attacco al servizio pubblico – osservano gli esponenti del Pd -. Vogliamo comprendere meglio la situazione e, riguardo a quanto denunciato da Ranucci, attendiamo di acquisire informazioni prima di valutare un eventuale accesso agli atti su questo procedimento. Allo stesso tempo, sarà importante verificare come la Rai intende tutelare un programma del servizio pubblico, affinché possa continuare a svolgere il suo lavoro di informazione libera e indipendente”.

Ruotolo, infine, ha rivolto due richieste alla premier Giorgia Meloni: “la prima ritirare le querele temerarie, cioè quegli atti intimidatori nei confronti dei giornalisti”, la seconda dire “chi ha spiato” i giornalisti italiani spiati illegalmente con il dispositivo Paragon.