Le principali novità introdotte nella legge di conversione vanno dal potenziamento dei controlli anti abusi alla riduzione del numero dei navigator, dalla possibilità di inoltrare la domanda anche tramite i patronati al percorso di formazione attivabile anche da parte dei fondi interprofessionali.
Le modifiche recepite dai nuovi moduli riguardano soprattutto i cittadini disabili e gli stranieri. Per quanto riguarda i nuclei con persone affette da disabilità, ad esempio, nella valutazione della situazione del patrimonio finanziario aumentano i massimali di 5mila euro per ogni persona con disabilità e 7.500 per disabilità gravi. I genitori di minorenni saranno tenuti ad accettare un’offerta di lavoro solo entro 250 km dalla residenza e non più in tutta Italia, anche in caso di terza offerta.
La pensione di cittadinanza potrà essere concessa anche nei casi in cui, fermo restando il requisito dei 67 anni per uno o più componenti del nucleo familiare, ricorra anche il requisito della convivenza “esclusivamente” con una o più persone in condizione di disabilità grave o non autosufficienza, seppure di età inferiore a 67 anni.
Contro il fenomeno delle false separazioni nella legge di conversione è stato stabilito che per le separazioni ed i divorzi avvenuti dopo il primo settembre servirà un verbale dei vigili. Intervento anche sui genitori single: anche se madre e padre non sono né sposati né conviventi, l’Isee dovrà essere comprensivo di entrambe le situazioni patrimoniali e reddituali.
L’iter diventa più complicato per i cittadini stranieri, che dovranno farsi certificare reddito e composizione del nucleo familiare dal Paese di origine, con traduzione in italiano e validazione del consolato. Reddito e pensione non si potranno peraltro richiedere se si posseggono case da oltre 30.000 euro non solo in Italia ma anche all’estero.
Invece reddito e pensione vengono sospesi anche se si è solo indagati o imputati, non solo in caso di condanna definitiva e di latitanza.