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martedì, 2 Dicembre, 2025
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Referendum, Fi lancia comitato cittadini per il sì nel nome di Tortora

Roma, 2 dic. (askanews) – Avvocati, professori di diritto, l’ex pm di Torino Antonio Rinaudo, ma soprattutto cittadini che hanno subito errori giudiziari nel nome della più celebre vicenda di “malagiustizia” in Italia: Enzo Tortora. Supportati da Forza Italia, hanno dato vita al comitato “Cittadini per il sì” al referendum confermativo sulla riforma costituzionale che prevede la separazione delle carriere dei magistrati, l’Alta Corte e due Csm.

A presiedere il comitato, che questa mattina è stato presentato a via del Corso a Roma, davanti all’Hotel Plaza dove il 17 giugno del 1983 il conduttore di Portobello venne arrestato, la compagna di Tortora, Francesca Scopelliti: “Prima di morire Enzo mi ha affidato la sua battaglia per una giustizia giusta. È stato massacrato da giornalisti, politici e magistrati. Per me questo referendum è un momento inaspettato quanto desiderato: voglio che vinca il sì per fare un regalo a Enzo, ci terrebbe molto. La separazione delle carriere interrompe il connubio, la complicità, tra pm e giudice; la formula del sorteggio interrompe il potere delle correnti”, ha detto Scopelliti indossando una maglietta con il volto di Tortora. Sul banchetto allestito per l’occasione, t-shirt con le foto di altre vittime di malagiustizia. Tra loro, presenti oggi, l’ex assessore abruzzese Antonio Lattanzi, l’ex senatore di Fi Marco Siclari.

Al loro fianco il deputato azzurro Enrico Costa, la deputata Cristina Rossello, legale di Berlusconi nella causa di divorzio dalla seconda moglie Veronica Lario, e il senatore Fi Pierantonio Zanettin: “Supportiamo questo comitato – ha detto Zanettin – che vuole dedicare la campagna referendaria alle vittime di malagiustizia. E’ una battaglia storica di Fi, un tema che ci appartiene. Vogliamo un giudice terzo e imparziale che sia equidistante rispetto all’avvocato e all’accusa. Il pm per come la vediamo noi diventa l’avvocato dell’accusa”. Secondo il senatore non si rischia di dare troppo potere ai pm anche perché Fi è impegnata a mettere a punto “una serie di norme ordinarie, come quella sulle intercettazioni, per garantire al meglio le ragioni dell’imputato di fronte alle ragioni della pubblica accusa. Inoltre non incidiamo sulla parte della Costituzione che parla dell’indipendenza della magistratura”.

“Ci articoleremo in tanti comitati territoriali per spiegare la riforma”, ha detto Guido Camera, avvocato e portavoce del Comitato. “Sento molto più interesse rispetto al referendum del 2022 che fu reso monco dall’inammissibilità di due quesiti. Oggi le persone mi chiedono cosa votare quando accompagno mia figlia a scuola, quando esco a mangiare una pizza con gli amici”.