Roma, 17 giu. (askanews) – L’aula della Camera ha approvato con 253 sì, 4 no e un astenuto la mozione a prima firma della presidente dei deputati Iv Maria Elena Boschi sulle politiche per attrarre i ricercatori in Italia su cui il governo aveva espresso parere negativo. Un risultato clamoroso se non fosse dovuto a una ‘distrazione’ dell’intera maggioranza di centrodestra che anziché votare contro, come indicato dall’esecutivo, ha votato a favore.
“Volevo congratularmi con i colleghi di Italia Viva perché sono riusciti a mandare sotto il governo che aveva dato parere contrario”, ha commentato immediatamente prendendo la parola Elena Bonetti di Azione.
“Avevamo percepito che il parere fosse favorevole – ha spiegato Gianluca Vinci (Fdi) intervenendo in Aula – nel caso in cui invece fosse contrario chiaramente il voto, anche se già espresso, era da intendersi contrario e non a favore della mozione”.
Il vicepresidente della Camera di turno Fabio Rampelli ha spiegato dopo “la verifica di rito” che “il parere annunciato era contrario da parte del governo, abbiamo fatto la verifica, non sto andando a memoria”.
“Sulla proposta di Italia Viva per attrarre talenti e riportare cervelli in fuga anche la maggioranza si schiera contro Meloni! Il Governo va sotto sulla nostra mozione. Finalmente qualcuno capisce che anziché sprecare soldi per i migranti in Albania servono soldi per tenere i giovani in Italia. Opposizione 1 – Governo 0. Adesso che farà Meloni?”, esulta sui social la presidente dei deputati di Italia Viva Maria Elena Boschi.
“Saranno le temperature, saranno i tanti temi che la dividono, oggi in Aula la maggioranza è allo sbando e approva una mozione dell’opposizione sui ricercatori europei e extraeuropei. Interessante il merito che contraddice tante chiusure del governo nella gestione della ricerca sull’onda trumpista. Ma è il metodo che colpisce: non conoscono i provvedimenti e si limitano a spingere i pulsanti senza mai chiedersi cosa stanno votando. Ecco il progetto della destra: un Parlamento passa carte che non distingue e non disturba”, commenta in una nota Chiara Braga, capogruppo Pd alla Camera dei deputati.