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lunedì, Aprile 7, 2025
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Risposta a Trump, l’Italia sia punta di diamante dell’Europa.

Se l'Europa non conta siamo vassalli di altri. Altri che ci considerano e ci insultano come parassiti. Quando mai altri leader di nazioni hanno usato la supponenza di Vance, vice presidente degli Usa?!

Liberation day per noi è la Festa del 25 aprile, istituita da De Gasperi per ricordare la Liberazione dell’Italia dai nazifascisti; Trump festeggia la liberazione da chi? Dagli alleati, amici da decenni per condivisione di valori e di scelte di collaborazione e collocazione internazionale, in politiche di difesa della cultura e della democrazia occidentali.

E adesso, senza punto di domanda. Osserviamo e ascoltiamo pacatamente lo scombussolamento che ci circonda. Purtroppo invece di osservare e ascoltare, ci sentiamo sommersi da urla e affermazioni aggressive, unilaterali come conviene in stile social. “Intanto parlo io e ho certamente ragione”. Gli ignoranti e  sprovveduti ovviamente abboccano e danno ragione a chi più urla, usa slogan facili da ripetere, che intanto sviano l’attenzione dalla grave situazione di contesto, che ci riguarda in ogni ambito della nostra vita quotidiana, qualsiasi sia la nostra personale condizione: pensionato, lavoratore, minore, immigrato, manager, politico… la piazza del 15 marzo, chiunque sia stato il convocante, aveva qualcosa da dire a tutti: è meglio affrontare un futuro non solo incerto ma anche con una guerra mai prevedibile – e infatti imprevista, si fa par dire, essendo stati inascoltati gli allarmi – ai nostri confini, oppure insieme, tutti cittadini della patria comune europea? È una domanda cui bisogna rispondere per costruire il futuro sia con pace sicura, sia con sviluppo in crescita.

Tutti i numeri europei – popolazione, ricchezza, welfare e spese militari – c pongono in alcuni settori più competitivi di USA e di Russia. Purtroppo per oltre 70 anni le classi politiche di tutte le nazioni europee si sono adagiate sulle certezze procurate dalle condizioni pacifiche postbelliche, guardando alla tempistica delle loro campagne elettorali invece che elaborare strategie per raggiungere una vera integrazione europea. Nemmeno si sono preoccupate delle regole per cui Orbán può sempre esprimere un veto, mentre approfitta dei vantaggi di essere nella Ue. Invece che su tutto questo, il dibattito ha occupato giornali e telegiornali con una sterile polemica sul Manifesto di Ventotene! È stato il frutto – ovviamente datato rispetto alle vicende vissute allora – del pensiero di uomini in esilio, vittime di un regime dittatoriale, che sognavano una patria che non avesse più confini interni da difendere con le guerre. Il testo è datato ma il sogno è incredibilmente attuale. Servono statisti per pensare in grande e lontano.

L’Italia potrebbe tornare a giocare un ruolo degno di Paese fondatore. Il Primo ministro italiano chieda alla Von der Leyen di prendere in mano la situazione e di guidare i cosiddetti volonterosi in modo che anche verso gli USA si tratti ad armi pari, evitando di minacciare ritorsioni di cui non si possono prevedere i risultati (come dicono, negativi per tutti) e affiancati anche nel trattare con Putin. Così costruirebbe ponti! Come ci manca David Sassoli!

Se l’Europa non conta siamo vassalli di altri. Altri che ci considerano e ci insultano come parassiti. Quando uomini politici in carica di altri Stati si sono permessi di insultare colleghi con tanta supponenza secondo il codice di buona educazione di Vance, vice presidente degli Usa?! I dazi minacciati sono arrivati e Trump, sulla sua lavagna, non ha fatto l’elenco dei singoli Stati europei da ‘punire’, ma ha identificato ‘European Union’ (senza distinzione di amici…).

Mariapia Garavaglia è Presidente dell’Associazione nazionale Partigiani Cristiani (ANPC). Il testo è la prima parte della newsletter da lei recentemente inviata.